Lamezia, Attilio Bolzoni incontra gli studenti dell' ITE De Fazio per #Trameoff

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Lamezia Terme - Proseguono gli incontri con gli studenti per #Trameoff, attività nell' ambito del progetto #Trameascuola, in sinergia con #Iotileggo di Treccani. Questa mattina, all' ITE Valentino De Fazio è stata la volta del giornalista de La Repubblica Attilio Bolzoni. I ragazzi dopo aver letto durante l'anno il libro "Uomini soli, Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino" e dopo averne discusso con il tutor di riferimento del progetto, hanno oggi formulato alcune domande all'autore simulando un'intervista. A moderare l'incontro, il giornalista Salvatore D' elia.

I saluti d' apertura da parte, invece, della professoressa di lettere Liliana Piricò la quale ha affermato soddisfatta "Sono già tre anni che portiamo avanti questa iniziativa, in collaborazione con Trame e Treccani, oggi abbiamo con noi una bella penna del giornalismo italiano che ci racconta quattro storie - ha spiegato - i quattro uomini dell' Apocalisse che hanno dato all' Italia la propria vita". Bolzoni, che negli anni si è trovato a  vivere la Sicilia della mattanza, è ancora un giornalista che ha paura ma più determinato di ieri. Un giornalista scrupoloso,  che impiega ore e ore prima di pubblicare un pezzo, che fa sedimentare di notte le parole per rielaborarle al mattino. "Un libro scritto meglio della media di libri scritti da giornalisti" - ha affermato con un velo di ironia e di arroganza che anche lui riconosce. 

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Nel corso delle domande, poste dagli studenti, il tema della 'solitudine' è venuto fuori più volte. D' altronde nella Palermo degli anni '80 la solitudine era dappertutto. "Capivo che non potevo andare a mangiare in alcuni posti - ha risposto Bolzoni - che non potevo fidarmi di colleghi giornalisti, l' isolamento c'era e ti può accompagnare per tutta la vita se fai bene il tuo lavoro". Inoltre, rispetto alle diverse epoche caratterizzate dal silenzio o dalla violenza l'autore, che nel tempo ha anche scritto 'Il capo dei capi', ha aggiunto "La solitudine non è direttamente proporzionale alla violenza delle armi, ti può circondare solo se non canti nel coro". Ed oggi nel coro ci cantano quasi tutti, compresa certa antimafia deviata per il quale Bolzoni sente lo stesso disagio della mafia. 

Dopo il maxiprocesso, nel gennaio 1988 veniva ucciso il sindaco Giuseppe Di Salvo. Ebbene, Bolzoni con il suo gruppo di colleghi avevano beccato un diario segreto del sindaco. All' interno una lista dei buoni e una dei cattivi. In quella dei cattivi figuravano Andreotti, la finanza, Ciancimino ed altri. Bolzoni pubblica le carte sottratte al pentito Nino Calderoni, interrogato da Giovanni Falcone, e subito viene arrestato per violanzione del segreto istruttorio. "Certo è stata una esperienza un po' traumatica quella del carcere - ha detto Bolzoni.

Valeria D'Agostino

 

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