Lamezia, “Biblioteca vivente”: racconti di vita reale in scena al Tip

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Lamezia Terme - Storie di lotta, di cadute, di rinascita, di coraggio, di orgoglio. Storie di vita vissuta narrate dalla viva voce dei loro protagonisti nella cornice del Tip teatro.  È nell’ultima domenica dell’anno che l’evento “Biblioteca vivente, non giudicare un libro dalla copertina”, organizzata dal collettivo Manifest e dalla biblioteca galleggiante dello spettacolo del Tip teatro, ha preso vita. “L’idea – ha affermato Domenico D’Agostino, uno dei principali fautori dell’iniziativa - era nata già due anni fa, l’avevo promossa io insieme ai miei due colleghi del servizio civile, tutti all’epoca impiegati presso la biblioteca comunale. Vedendo il successo notevole dell’iniziativa, sollecitati anche dalle molteplici richieste dei cittadini, abbiamo deciso di riproporre l’evento questa volta al Tip teatro. Insieme a tutto il team di “scenari visibili” e di “Manifest” abbiamo ricordato l’idea e abbiamo deciso di ripeterla. E’ un metodo innovativo quello della “Human Library”, nato in Danimarca nel 2000, e funziona come una vera e propria biblioteca nella quale i libri “viventi” vengono registrati in una sorta di catalogo e tutti  hanno la possibilità di consultarli. Noi abbiamo voluto storie molto diverse; l’idea cardine del progetto è quella di abbattere il pregiudizio e lo stereotipo”. Scardinare i preconcetti, alimentare il fuoco dell’uguaglianza, esercitare l’empatia; sono proprio questi gli obiettivi che tale iniziativa ha cercato di realizzare, e lo ha fatto attraverso il racconto di circa 10 “libri – persone” che, nel corso del pomeriggio, si sono avvicendati nella non facile narrazione della propria esistenza. Uomini e donne di differente estrazione sociale, di diversa etnia, a cuore aperto, hanno rivelato, al pubblico intervenuto, una parte del proprio vissuto. Diverse storie, diverse voci.

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C’è stata Hafsa con i suoi grandi occhi scuri, nata a Mogadiscio, in Somalia nel 1995 ed arrivata in Calabria solo due anni fa. Una sposa bambina, una mamma bambina fuggita dalla guerra e dalle rigide e medievali pratiche del suo paese natio. Una donna coraggiosa che, dopo esser giunta in Italia, ha respirato a pieni polmoni quella libertà che per lungo tempo le era stata negata; ci sono state Tiziana e Sabrina due gemelle inseparabili con il medesimo radioso sorriso; un sorriso che nemmeno la diagnosi di sclerosi multipla di Tiziana è riuscita ad oscurare. Due giovani ragazze positive che hanno preso di petto la malattia che, direttamente ed indirettamente, le ha colpite.  Grazie al servizio civile hanno conosciuto il mondo dell’associazionismo ed in particolar modo l’AISM, associazione italiana sclerosi multipla, divenendone membri attivi e punto di riferimento per molti giovani colpiti dal medesimo male. Da sogno la storia di Riccardo e Marco prima coppia “omoaffettiva” che in Calabria, in seguito alle disposizioni del ddl Cirinnà, ha avuto la possibilità di sposarsi civilmente. Dal coming out di Riccardo, passando per il loro primo incontro, fino ad arrivare al matrimonio; una favola moderna che ci dimostra la purezza e la semplicità del vero amore. Storie di rinascita sono quelle  di Antonio il quale, dopo esser uscito dal carcere, ha deciso di impugnare la bomboletta e colorare ed abbellire, con la sua “Squad Rebel”, le  città e quelle di Monica e Mariagrazia, due donne che hanno lottato, e lottano tutt’ora,  per liberarsi da una dipendenza  che le ha portate a toccare il fondo dal quale, con estremo sacrificio, sono riuscite a riemergere. D’ispirazione anche la storia di Antonio Saffioti colpito, a soli due anni, dalla distrofia muscolare di Duchenne. Un ragazzo impegnato, dinamico che mai ha subito passivamente questo male invalidante, un combattente che ha sempre lottato per l’eliminazione di qualsivoglia barriera architettonica. Infine, la storia di Luigi, un 42 enne di origini rom che ha trovato riscatto lavorando ed iscrivendosi nuovamente a scuola, arrivando così a scrollarsi di dosso quel cliché negativo, quel pregiudizio che da sempre accompagna i popoli nomadi. Un susseguirsi di storie emozionanti, senza filtro alcuno, che hanno permesso, a coloro i quali hanno partecipato, di conoscere ed apprezzare le molteplici diverse realtà che ci circondano dando così vita ad un pomeriggio di condivisione e di arricchimento. 

Alessia Raso

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