Lamezia, concluso il progetto “iFactory Summer Camp” tra gioco e apprendimento

 

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Lamezia Terme -  "Il progetto “iFactory Summer Camp”, svolto recentemente nel territorio lametino e realizzato dalla Cooperativa Sociale INRETE di Lamezia Terme in partenariato con l’Associazione Aleph Arte, ha visto come soggetto promotore il Comune di Lamezia Terme, che ha colto l’importanza della creazione di iniziative volte all’apprendimento, alla socializzazione, alla espressione della propria creatività. È risultato ancora più importante in un periodo di tale incertezza e delicatezza che l’umanità tutta, insieme, sta vivendo, tutti uniti nella battaglia contro un virus che ci rende fragili, ma mai come ora uniti" è quanto si legge in una nota di Maria Teresa Di Benedetto. 

"Grazie alla realizzazione di tale progetto - precisa -  si è aperta la possibilità per bambini e ragazzi, appartenenti a famiglie con maggiori vulnerabilità, di partecipare ad attività laboratoriali totalmente gratuite nell’ambito dell’area STEM (Scienze-Tecnologia-Ingegneria-Matematica) e dell’area Creativo-espressiva (manipolazione e attività creative ispirate alla metodologia di B. Munari). Attività svoltesi all’insegna dell’innovazione e dell’inclusione e tutto reso possibile grazie all’impiego di metodologie di lavoro diversificate, attraverso le quali i bambini e i ragazzi coinvolti nell’iniziativa, mediante un mix di gioco, sperimentazioni, creatività, si sono appassionati e impegnati nella realizzazione di un progetto più grande. Un progetto che è andato oltre la realizzazione di prodotti in sé, bensì è stato volto alla realizzazione ed espressione di idee condivise, con un gruppo di pari che, mai come in questo momento, è risultato fondamentale avere accanto, per sentirsi nuovamente parte di qualcosa". 

"L’iniziativa - prosegue la nota - in generale e, più nello specifico, le attività attuate dalla Associazione Culturale Aleph Arte hanno permesso ai bambini, immersi in un ambiente inclusivo, di socializzare creando, manipolando, imparando, dando sfogo alla propria libertà di immaginazione. Apprendimento e gioco, questo il binomio che ha permesso ai bambini protagonisti dell’iniziativa, e agli operatori tutti, di partecipare coinvolgendo i bimbi in queste attività comuni svolte in totale sicurezza. Colpisce molto vedere nei gesti quotidiani e in un’intervista rivolta ai piccoli protagonisti del progetto, la grande mole di informazioni che essi hanno interiorizzato sul periodo che stiamo vivendo. Un senso di responsabilità, un senso civico, che definiremmo con quasi assoluta certezza, superiore a quello della gran parte degli adulti". 

"I bambini - spiega- sono stati impegnati nella creazione di materiale cartaceo, con disegni, collage, giochi di colore, e da qui, sono passati, di volta in volta, alla manipolazione dell’argilla, alla sua conoscenza, alla lenta e rilassata creazione di oggetti unici, personalizzati da ogni singolo bambino, che potranno portare nei loro ricordi, forse ritagliando momenti di spensieratezza seppur in un periodo così complesso. Gli operatori sono stati impegnati nella coordinazione e gestione delle attività, supporto ai bambini nella realizzazione degli oggetti che stavano creando, nella assimilazione dei passaggi fondamentali necessari per l’esecuzione di quegli oggetti. I promotori dell’iniziativa, i responsabili delle sedi, gli operatori e i volontari del progetto hanno cooperato affinché l’iniziativa venisse realizzata nei tempi programmati, per permettersi di offrire una risposta tempestiva alle richieste e necessità di famiglie preoccupate e in difficoltà per il periodo che l’intera umanità sta attraversando. È stato un momento formativo e distensivo per tutti i partecipanti, in un contesto, come precedentemente accennato, altamente inclusivo, dove nessuno veniva escluso, anzi, dove tutti, seppur distanti, si sono sentiti come mai uniti".

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