Lamezia, incontro al ‘Galilei’ con il professore Santilli su uso tecnologie e sviluppo cognitivo

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Lamezia Terme - Continua l’impegno del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme, guidato dalla dirigente Teresa Goffredo, nella promozione di attività formative tese ad accompagnare gli studenti nel processo di costruzione del sé, ma anche del rapporto con gli altri e con il mondo. Da qui l’incontro di oggi del professore Santilli, neuropedagogista clinico, psicologo scolastico e delle relazioni, docente universitario, con le classi seconde dell’Istituto per discutere di “L’ impatto della tecnologia sullo sviluppo cognitivo comportamentale degli adolescenti”.

 “Abbiamo tutti un ladro nella nostra casa mentale” ha esordito il professore Santilli, “Il tempo che io non impiego per parlare con un amico, per creare relazioni reali, è tempo rubato”.  Oggi trascorriamo ore e ore sul cellulare, viviamo in un modo che sembra reale ma non lo è, dove un like è più importante di un saluto fuori scuola. Uscire da questa dipendenza è difficile perché la nostra volontà non è più forte del nostro piacere. La dipendenza ha qualcosa di neurofisiologico, entra nei centri del piacere che producono ossitocina, così noi non possiamo farne a meno, perché più forte della nostra volontà. I rischi di questa dipendenza sono: isolamento sociale, perdita del controllo emotivo, disturbi dell’attenzione e disturbi del sonno che producono una stanchezza cognitiva che va a colpire le funzioni della memoria, del linguaggio e della concentrazione.  La dipendenza è la compensazione di un bisogno, spiega il professore, e non si dovrebbe dire ai ragazzi “Stai sempre al telefono. Smettila, sei dipendente” perché il cervello degli adolescenti è oppositivo, si dovrebbe chiedere “Che bisogno hai? Cosa possiamo darti per compensare l’uso del cellulare?” Il professore ha rivolto questa domanda agli studenti presenti e la risposta di un coraggioso ragazzo è “Sono solo”, il senso di solitudine, spiega il professore, accomuna la maggior parte dei ragazzi di oggi: “Perché avete detto ti amo alla vita ma non la vivete realmente, vivete una vita che sembra reale ma non lo è, è virtuale.”

A conclusione dell’incontro il professore Santilli ha dato due consigli. Il primo è: “Iniziate e finite la giornata senza usare il cellulare, l‘inizio della giornata è un attivatore delle funzioni esecutive, i centri dell’attenzione si attivano, usando il cellulare l’attenzione non è più sulla realtà che verrà, ma su quella virtuale, usato la notte è il più grande distrattore del sonno, l’altro consiglio è: “Mentalizzate, mettete uno stop e uscite da quel mondo, chiedetevi che bisogno ho che può sostituire il cellulare?, lasciate il cellulare, riprendetevi il vostro tempo e iniziate a fare”.

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