Lamezia, le contraddizioni della Calabria nel libro di Vito Teti "Terra inquieta"

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Lamezia Terme – Terra inquieta’ è l’ultimo libro di Vito Teti, un libro che racconta di tante calabrie; di calabrie erranti, con tante storie. L’avvocato Francesco Bevilacqua ha introdotto il libro e ha ringraziato i ragazzi del collettivo Manifest, che hanno realizzato la rassegna. “Rileggendo il libro di Teti - ha Spiegato l’avvocato - ho trovato delle particolari narrazioni che mi hanno portato a definirlo un libro ‘miniera’. Questo libro - ha continuato - più che un saggio è una narrazione, una narrazione di luoghi perduti e ritrovati”. “Le Calabrie erranti di Teti - ha continuato Bevilacqua - sono la Calabria sussultoria, con riferimento ai frequenti eventi sismici cui il territorio è soggetto e che distruggono ciò che i calabresi costruiscono rimanendo purtroppo inerti. L’erranza è anche interna come quella del mondo contadino di uomini e donne che si estese poi finanche verso le Americhe per ricercare  un futuro migliore e riferendosi alla quarta parte del libro, ‘la linea spezzata’ di un’erranza attuale, quella dei giovani cervelli che fuggono all’estero in cerca di un lavoro, ma c’è anche gente intenzionata a restare sperando in una nuova ‘era’ di benessere per la Calabria, mantenendo sempre l’identità e la memoria dei luoghi”.

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‘Perché rimango qui?’ è la domanda che in qualche modo vuole concludere il libro di Teti ma è una domanda che racchiude in sé la risposta, “in una Calabria con tante contraddizioni” – come ha spiegato Teti . Infatti, nel suo intervento l’autore, ha chiarito, “sono contento che nascono queste manifestazioni e rassegne culturali in Calabria. Vedo però troppa distanza dal mondo reale e gli atenei non aiutano tanto. Deve esserci un rapporto di continuità di agire che va incentivato senza la logica del do ut des la quale non porta a nulla. Non dobbiamo - ha continuato - farci contagiare con le negatività clientelari o della criminalità che portano all’autocompiacimento e non aiutano il territorio della Calabria, andrebbero - conclude - incentivati di più gli aspetti culturali, il ‘perché rimango qui’ vuole anche significare che l’essere stranieri nella nostra patria è una condizione terribile, perché non si può fuggire dalle nostre origini”.

Questo è stato il primo appuntamento organizzato dalla rassegna De/scrivo, a essa seguiranno l’11 febbraio, alle 18:00, la presentazione del libro di Luca Rota ‘Scorie d’io’ alla libreria Gulliver mentre per il 26 febbraio, sempre alle 18:00, è prevista la presentazione del libro ‘Statale 18’ di Mauro Minervino a Palazzo Nicotera. La presentazione del libro si è svolta in una nota libreria lametina, lieta di ospitare Vito Teti e Francesco Bevilacqua profondi conoscitori e promotori della nostra terra.

Francesco Ielà

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