Lamezia, missione speciale con il sismometro "Ligea" per gli studenti del Don Milani

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Lamezia Terme - “Ligea” è il nome che i bambini delle classi quinte della scuola primaria di San Teodoro, nel centro storico di Lamezia Terme, hanno dato ad un sismometro posizionato alle ore 3.00 del 28 settembre  a 4000 mt di profondità  nell’Oceano Atlantico nel punto più a nord dell’Irlanda e che registrerà per 18 mesi  le minuscole vibrazioni della Terra causate dalle onde sismiche, generate dai terremoti e dalle onde oceaniche. La missione di ricerca in mare aperto SEA-SEIS partita il 18 settembre, attualmente a bordo del Celtic Explorer  che utilizza sismometri nell'Atlantico come parte di un ambizioso progetto di mappatura della terra sotto le acque atlantiche dell'Irlanda, ha iniziato a coinvolgere scuole in Irlanda  e nel mondo con l'obiettivo di promuovere consapevolezza e apprezzamento per la scienza e la ricerca nei giovani. A questa selezione hanno partecipato i piccoli alunni dell’Istituto Don Milani, diretto dal prof. F. Vinci,  proponendo, per uno dei 18 sismometri,  un nome mitologico legato alla leggenda della sirena Ligea che con il suo canto, insieme alle sue sorelle Leucosia e Partenope, voleva ammaliare Ulisse nel suo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia.  

Purtroppo Ligea morì spiaggiata sul litorale dell’antica città di Terina e di lei rimase traccia nelle bellissime monete coniate tra i il VI e il V sec. a.C. Un’opportunità fantastica ed unica, quindi, per i bambini, che, insieme alle maestre referenti Costanzo Giulia e Costanzo Felicia,  hanno aderito al Progetto e seguono, giorno per giorno, il percorso della Celtic Explorer comunicando anche via web con i ricercatori, rivolgendo  domande in inglese  e inviando i loro elaborati (racconti, disegni, cartelloni). Il team SEA-SEIS si è collegato il 26 settembre  tramite video link con le aule della scuola primaria  Don Milani ed i dottori Raffaele Bonadio e  Laura Bérdi, ricercatori dell’Istituto di Studi Avanzati di Bublino, hanno risposto  alle domande degli studenti condividendo alcune delle loro esperienze sul come si può fare scienza in mare e più in generale sulla vita a bordo di una nave da ricerca nell'Atlantico. Un’avventura in mare aperto che durerà ancora fino a metà ottobre e che impegnerà ancora i bambini nello studio di vulcani, terremoti e movimenti sismici ma soprattutto rimarrà nei loro occhi stupiti per lungo tempo. 

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