Lamezia: musica, arte e letteratura, torna la notte bianca del liceo classico al "Fiorentino"

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Lamezia Terme - Giunge alla sua V edizione la notte bianca del Liceo Classico, iniziativa nata da un’idea di Rocco Schembra, docente liceale di Acireale, che coinvolge ad oggi oltre 400 licei in tutta Italia: anche il Liceo “Francesco Fiorentino” di Lamezia, che fra le 18 e le 24  si anima di eventi culturali e ludici capaci di coinvolgere e rendere protagonisti i ragazzi, valorizzando la classicità espressa nel teatro, nella musica, nella letteratura, nell’arte. Tema di quest’anno “Il lamento dell’esclusa”, titolo di un frammento poetico rinvenuto nei papiri di Ossirinco, un cosiddetto paraclausityron, ovvero un lamento davanti alla porta chiusa dell’amato. La voce straziante e attualissima dell’innamorata infelice che ne è protagonista, interpretata dai ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo diretti da Pierpaolo Bonaccurso, diviene simbolo del ruolo disconosciuto della cultura classica, a suo modo grande esclusa, troppo spesso relegata ai margini della modernità.

Per lei gli studenti dell’indirizzo artistico intrecciano una ghirlanda sponsale, apposta alla sua metaforica effigie a introduzione della conferenza a tema tenuta dal professor Italo Leone, saggista e presidente dell’Uniter, che ne ripropone l’attualità. Nelle sue parole le radici ancora vive della cultura occidentale, la concretezza dei Latini riscontrabile in una lingua che nella consecutio temporum “simula l’ordine della realtà”; ancora il realismo dell’arte, la capacità di acquisire e fondere in maniera originale le più svariate suggestioni. Fecondo anche l’approccio teoretico dei greci, inventori di una filosofia che con il suo principio di uguaglianza e di non-uguaglianza è alla base del sistema binario utilizzato oggi dall’informatica. Ad emergere è soprattutto il concetto che “la cultura classica non insegna una tecnica che oggi è utile e domani sarà obsoleta ma una forma mentis che permette di adattarsi alle novità di un mondo che cambia”. 

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La serata, introdotta dalla professoressa Maria Cristina Cittadino e moderata dalla professoressa Gianna Nicastri, prosegue con la presentazione del romanzo storico del professor Massimiliano Lepera “Il cuore e il pugnale” e del romanzo di formazione del suo giovane e promettente allievo Luca Giacobbe “Reverie. Tratto da una storia falsa”, ispirato alla favola Esopica “La cicala e la formica”. Ambientato nel Medioevo Normanno, fra Catanzaro e Palermo, il libro di Lepera prende le mosse dalla vicenda della contessa Clemenza di Loritello, la cui mano è la posta in gioco in una storia fatta d’intrighi, fughe e rapimenti. Alle spalle un background che descrive la difficile condizione della donna nel XII secolo, ma anche l’eterno scontro fra eros e thanatos. Due anime anche nel libro di Giacobbe, quella razionale e quella irrazionale, che convivono in ogni uomo, anche nel suo protagonista, un musicista alle prese con una nuova vita familiare e la ricerca necessaria di un lavoro a cui è impreparato: il finale, a sorpresa, non viene ovviamente svelato. La manifestazione è stata animata dal violino di Flavia Pollice della scuola media Perri Pitagora, e da quello di Anastasia Leone, allieva del Liceo e già musicista dell’orchestra dell’Ardito don Bosco, pluripremiata come solista nel 2018.

Giulia De Sensi

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