Lamezia, presentato all’Istituto De Fazio “Toghe rosso sangue” di Paride Leporace

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Lamezia Terme – Una presentazione di un libro, all’Istituto Tecnico ‘Valentino De Fazio’, per introdurre ad un nutrito gruppo di studenti il tema della memoria, intorno a fatti umani e storici quali la mafia, l’antimafia, e altre forme di criminalità. Si chiama ‘Toghe rosso sangue’ le storie dei magistrati assassinati in Italia, il libro del giornalista e critico cinematografico Paride Leporace, accolto nella Sala Morabito dalla preside Simona Blandino che, attraverso la promozione di eventi, continua a trasmettere messaggi universali per la buona scuola e non orientati solo ad indirizzi tecnici. “Gli istituti non devono differenziarsi per tipologia di cultura – commenta in apertura la Blandino – la cultura è unica, l’obiettivo primario è quello di comunicare in lingua e ciò lo svisceriamo oggi attraverso un libro inchiesta”. Accanto all’autore, Gianlorenzo Franzì, critico cinematografico che ha da poco concluso la prima edizione del Lamezia Film Fest, e la blogger Ippolita Luzzo. Ad introdurre è stata invece la professoressa Liliana Piricò. Tra il 1969 e il 1994 sono stati 27, di cui uno ‘semplicemente’ scomparso, i magistrati che hanno perso la vita perché hanno scelto di fare bene il loro dovere. Il libro del “giornalista di frontiera” per come definito da Franzì, in merito non solo alla geografia ma anche al lato più selvaggio e anarchico del termine, esce nel 2009 ma è grazie alla sensibilità della casa editrice Città del Sole che continua ancora oggi a mantenere alta l’attenzione del lettore. Non solo.

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Nel libro del giornalista che per molto tempo si è trovato ad operare in Calabria, (Leporace è stato infatti fondatore del Quotidiano Calabria Ora, oltre ad aver sviluppato numerose vicende che hanno fatto da concerto con la magistratura lametina sul secondo scioglimento del consiglio comunale per mafia), c’è un lavoro profondo e delicato. Perché oltre ai nomi noti dei magistrati Falcone e Borsellino, a cui è seguita la primavera del ’92, ci sono altrettanti nomi di giudici che l’associazione nazionale magistrati non celebra. “C’è dello straniamento nel vedere la nebbia di cui sono fatti certi palazzi di giustizia – commenta Ippolita Luzzo riguardo la scoperta di certe notizie in tutti i modi occultate – e poi c’è la fiducia, quale svelamento della verità, la fiducia che lega il cittadino alle istituzioni, sono storie di sangue e di veleno, eppure il sangue di questi giudici continua a chiedere verità”. 

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È polemica di queste ore, la notizia degli studenti italiani che non sanno scrivere. Evitare di generalizzare e iniziare ad indagare. Con questo invito Paride Leporace, presidente della Lucania Film Commission, incoraggia l’uditorio alla bellezza e alla libertà che risiedono nello strumento della scrittura. “Chi sa scrivere avrà sempre qualche freccia in suo favore”. Tra i nomi che figurano nel libro compare anche quello del giudice Ferlaino, ucciso il 3 luglio del 1975 in un luogo centrale di Lamezia, per mano di due killer a viso scoperto. Delitto finito nel dimenticatoio. “La memoria non deve essere qualcosa passatista – afferma Leporace – la memoria è riproporre quello che hai vissuto ed essere saggio, laddove per saggezza s’intende capacità di comprendere i tuoi errori”. Questa l’esigenza da cui scaturisce la penna di Leporace per Toghe Rosso Sangue. Infine annuncia un importante matinée al Teatro Argentina di Roma, rivolto alle scuole periferiche della capitale, e con un filo di nostalgia conclude “Ricordare significa resistere, nel ’74 eravamo convinti di cambiare le cose. Elaborare un libro per le future generazioni, affinché il loro possa essere un paese migliore”.

V.D.

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