Lamezia, presentato "Il volto crudele dell'amore" di Maurizio Vecchi: “Uscire dall'inferno domestico è possibile”

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Lamezia Terme - "Il volto crudele dell'amore" è la storia di una donna che per anni ha subito violenze dietro le mura domestiche ma è riuscita a trovare il coraggio di ribellarsi, seppur lottando intensamente, per liberarsi da una vita paragonabile all’inferno. È stato presentato, nel pomeriggio di domenica 28 luglio nella caffetteria Dolce Italia, il libro scritto da Maurizio Vecchi, autore di origini lametine. Con il professore e critico letterario Tommaso Cozzitorto e la giornalista Maria Teresa Notarianni è stato così affrontato un argomento che troppo spesso finisce sulle pagine di cronaca nazionale. Un libro dedicato anche a tutte quelle donne che, vittime di violenza, non riescono a ribellarsi e denunciare: unico modo per poter porre fine a quell’incubo che le tiene prigioniere nella propria casa e della propria vita. Lo scrittore, Maurizio Vecchi, racconta a il Lametino.it come è nata l’idea di scrivere un libro contro la violenza sulle donne: “sentendo i telegiornali e leggendo i quotidiani troppo spesso si parla dei tanti femminicidi che stanno accadendo e che stanno terrorizzando parecchie famiglie italiane. Sono sempre di più questi fatti delittuosi. Mi sono dapprima interessato allo studio del fenomeno e poi mi sono imbattuto in una persona che aveva subito violenze, per circa otto anni, e ne era uscita. Da qui mi è venuto un ‘lampo di genio’ e mi sono detto: bisogna mandare un messaggio a tutte le vittime che è possibile uscire dall’inferno della violenza domestica”. Così, continua lo scrittore “ho invitato questa persona a raccontare la sua vita esperienza in modo da poter aiutare altre donne che ne avevano bisogno. Lei ha accettato e ho preso spunto dalla sua vita per fare questo libro”.

Nei capitoli del testo, oltre a descrivere come avvengono e come nascono gli episodi di violenza, l’autore ha inserito anche degli spunti su come si possono ovviare certe situazioni “illustrando anche la parte interiore, come si sente la vittima nel corso delle violenze”.  La protagonista si chiama Angela, la giovane donna, viene narrato nel testo, si è rivolta ad una psicologa che l’ha aiutata ad aprire sé stessa e a farle capire in autonomia che stava subendo violenze e che poteva superarle, ribellandosi. “Anche l’aiuto delle amiche è stato determinante - aggiunge l’autore - sia quello delle nuove amiche conosciute su facebook che delle vecchie amiche che le hanno dato il consiglio di reagire per non arrivare al limite, come certe vittime che ormai non possono più parlare”.  

La presentazione del libro, che sta attraversando l’Italia, non si limita solo alla descrizione del testo ma sfocia sempre nel sociale. Ieri, nel corso dell’incontro è stata anche portata la testimonianza, via Skype, di due vittime che hanno dato il loro contributo facendo capire alla gente che è possibile uscirne. Le due donne hanno mostrato al pubblico il loro viso, sereno, di chi ce l’ha fatta. Per lo scrittore è inconcepibile come alcune situazioni passino con indifferenza sotto gli occhi dei passanti o dei vicini così, il messaggio che si vuole lanciare è anche quello di sensibilizzare la gente “a farsi gli affari degli altri”, così aggiunge ancora Maurizio Vecchi “si eviterebbe una nuova vittima”. Per il professore Cozzitorto, il libro è adatto anche alle scuole, “lo può leggere anche un ragazzo di terza media - dice - dal momento che anche le parti che sono più delicate, nel testo sono filtrate”. Il libro, infatti, seppur raccontando episodi delicati, non è crudo, “non lascia l’amaro in bocca ma lascia la speranza che si può uscire da queste situazioni”. Questo, il messaggio più importante per l’autore. Descrizione, quella di Cozzitoro che lusinga lo scrittore che, aggiunge, “mi riempirebbe d’orgoglio arrivare a parlare alle scuole. Questa sarebbe una vittoria più ampia. L’unico modo per fare prevenzione è l’informazione”. Informazione, che ha fatto molto anche nel tentare di combattere diversi fenomeni che colpiscono sempre più spesso le giovani generazioni.

I lividi col tempo possono anche svanire ma per quelli della psiche ci vogliono anni e, talvolta, nemmeno svaniscono. L’importante, per la Notarianni è chiedere aiuto. Sia alle forze dell’ordine ma prima ancora è necessario anche un consiglio di un amico o delle associazioni che si occupano di violenza. Così, come ha fatto Angela la protagonista del libro di Vecchi, è importante urlare al mondo che “uscire da un inferno domestico è possibile, basta avere il coraggio”.

R.V.

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