Lamezia: presentato "La seconda vita di Majorana", inchiesta giornalistica sulla scomparsa del fisico

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Lamezia Terme - "La seconda verità di Majorana" questo il titolo del libro scritto a sei mani dai giornalisti Giuseppe Borello, Lorenzo Giroffi e Andrea Sceresini, e che è stato presentato nella sala del Sistema Bibliotecario Lametino, che ha promosso e inserito l'evento nel cartellone natalizio di Palazzo Nicotera. A coordinare i vari passaggi storici e stilistici dell'autore Giuseppe Borello, penna scaltra de Il Sole 24 ore, presente in sala è stato Antonio Pagliuso. Un libro ricerca che, a differenza di casi ipotizzati del passato attorno alla scomparsa del noto fisico Ettore Majorana nel 1938, scava in profondità alla ricerca di una verità che sia lontana dalla spettacolarizzazione.

Un giallo affascinante, ora, a centodieci anni dalla nascita, finalmente risolto. Con un importante inserto fotografico e documentario. Chi ha visto Majorana? A rispondere ci hanno provato in tanti, Mussolini compreso. Questo libro ci offre una nuova verità. Gli autori si sono mossi sulle tracce del ricercatore, hanno viaggiato in Sud America, incontrato i figli e i nipoti degli ultimi testimoni che hanno visto Majorana ancora in vita dopo la fuga, e hanno finalmente ricostruito i misteri di una scomparsa legata a molti e inquietanti motivi.

"La sentenza del 2015 della procura di Roma con la quale archiviava il 'caso' Majorana non ci convinceva affatto - spiega il giovane giornalista - ci siamo accorti che tutto si basava su una fotografia". Un racconto dietro cui si nascondono 10 mesi di lavoro. Un'inchiesta che ha condotto i tre giornalisti fino in Venezuela, lì dove la magistratura è incurante di allacciare rapporti con le toghe italiane, indifferente al caso, mentre i venezuelani ancora oggi sfiorano il nome 'Majorana' per interessi meramente monetari.

"L'ipotesi del suicidio era molto forte - prosegue Borello - tuttavia noi abbiamo sempre respinto tale idea, inoltre anche Sciascia si avvicina in modo affascinante a delle ipotetiche verità ma senza riuscirci". Le uniche certezze dopo la scomparsa del genio della fisica, che portò tutto il gruppo di via Panisperna alle più rilevanti invenzioni dell'energia nucleare così come della bomba, sono il ritiro degli ultimi stipendi e il passaporto. "C'è un detto - dice Borello - il golfo di Napoli restituisce sempre i corpi, del suo però non si seppe mai niente".

Valeria D'Agostino

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