Lamezia Terme – Un tema altamente letterario, il suicidio, quello affrontato all’Istituto Tecnologico dall’autrice Antonella Ferraro nel presentare agli studenti “On Air” suo ultimo libro, edito Città del Sole, e che si traduce in un ‘inno alla vita’. La presentazione del libro della giovane autrice, della provincia di Reggio Calabria, inaugura la serie di incontri che seguiranno, nello stesso Istituto, fino al mese di Maggio, concernente la seconda edizione del ‘Progetto Invito alla lettura’ dietro cui si percepisce una forte valenza educativa oltre che sociale. Interessante è scoprire l’approccio alla lettura, valore universale, e alla letteratura da parte di un istituto con peculiarità più scientifiche e matematiche. Del tutto evidente, dietro l’organizzazione, la sensibilizzazione di insegnanti e dirigente scolastico. “La scuola è anche altro – afferma nel dare il suo saluto Patrizia Costanzo – non solo interrogazioni, purché leggano. I ragazzi possono leggere di tutto, anche un fumetto. La lettura e l’odore della carta non passano mai di moda, la bellezza di un libro è un valore unico ed irripetibile – prosegue il dirigente scolastico – più si legge e più si è liberi”.
A coordinare l’incontro, iniziato come di consuetudine con una tavola rotonda in biblioteca, è stata la docente e giornalista Dora Anna Rocca, facilitando un contatto più ravvicinato tra studenti muniti di domande e autrice pronta alle risposte. Uno staff organizzativo formato da studenti ha invece introdotto ulteriori compagni nella sala conferenze verso domande inedite, dopo un lavoro proficuo di recensioni e confronti condivisi in precedenza in classe. Sono domande profonde, quelle solite nelle quali ogni adolescente si sente in qualche modo investito, che riflettono i temi affrontati dalla giovane laureata in storia e filosofia. C’è la curiosità di interrogarsi di fronte un gesto estremo, l’immedesimarsi, non comprendere la fragilità umana oppure giustificarla, ma c’è anche la rinascita il coraggio la resistenza, l’amore.
“On air è la radio, quel microcosmo in cui le storie dei protagonisti si incrociano, si sommano e si sottraggono. La vita non la puoi vivere in differita, sei sempre in diretta”. Questo il messaggio della Ferraro in quarta di copertina, questo trasmette la sua voce di chi ha già scritto altri due libri: ‘Non mi voglio perdere’ e ‘E poi ci sei tu’ rispettivamente pubblicati nel 2011 e nel 2012. “Bisogna ricominciare sempre – una dedica per una cara amica dell’autrice – il libro vuole essere un invito ad essere felici nonostante quello che la vita riserva, nonostante quindi le delusioni”. Una storia tirata fuori da esperienze che Antonella Ferraro non ha vissuto in prima persona ma che hanno toccato persone vicine a lei. “Dobbiamo riuscire ad affrontare la vita nonostante non abbiamo una persona accanto, se una persona non ama in primis se stessa, difficilmente può avere qualcuno vicino” – dice ancora. Il suicidio è un gesto codardo per l’autrice che, confermandosi molto credente, considera una scelta senza senso. “Proprio perché fragili dobbiamo trovare il coraggio di reagire – afferma - è difficile mantenere la fede in chi come me studia la filosofia, ma credo che la vita gettata sia uno spreco”.
“Il cuore è come lo stomaco, quando rimane per troppo tempo vuoto, fa male. Ada non crede più nell’amore, ha indossato una corazza che non le permette di respirare a pieni polmoni le gioie della vita. Ma tutto cambia quando in radio, ad affiancarla in trasmissione, arriva Marco col suo sorriso beffardo e le sue contraddizioni” –questa la descrizione essenziale del libro. “Morire è facile, vivere è difficile”. È così che, ripetendo Majakovskij in sala, si rimanda alla necessità della ‘scrittura’, quale filtro puro e curativo per l’anima, strumento armonioso per la crescita sana dell’individuo, sguardo attento alla bellezza e alla vita.
V.D.
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