Lamezia, studenti del Perri-Pitagora alla scoperta del mondo di Escher e del suo amore per la Calabria

 

mostra-eschel-16112018.jpg

Lamezia Terme - Si è tenuta oggi, presso l’auditorium Istituto Comprensivo “Perri – Pitagora”, la conferenza “Per una nuova narrazione culturale della Calabria”, durante la quale è stata presentata la mostra “ESCHER. La Calabria, il Mito.” che verrà inaugurata il 20 Novembre presso il Complesso Monumentale del San Giovanni a Catanzaro. E’ stato il dottor Domenico Piraina, direttore di numerosi Istituti Culturali di Milano (Palazzo Reale, Palazzo della Ragione, Padiglione d'arte contemporanea, Museo di Storia Naturale, Acquario e Planetario), nonché insignito del titolo di Ambasciatore della Calabria nel mondo da parte del presidente della regione Calabria, curatore insieme a Federico Giudiceandrea (uno dei più grandi collezionisti in Europa delle opere di M.C. Escher), a presentare questa mostra, questo viaggio itinerante attraverso ben 86 opere del visionario artista olandese Maurits Cornelis Escher. Effetti ottici, forme geometriche e paesaggi illusori sono i veri protagonisti dei suoi lavori. “Non sono paesaggi che imitano la realtà, perché se voi li guardate bene vi è già, nella loro realizzazione, una fortissima geometrizzazione. Non sono, come a mio parere erroneamente è stato detto dalla critica, paesaggi naturalistici. Non vi è la rappresentazione imitativa-realistica della realtà, ma vi è una rappresentazione di tipo diverso, una rappresentazione di tipo matematico-geometrico”dice il dottor Piraina proprio in riferimento a questi paesaggi utopici.

piraina-16112018.jpg

La psicologia, la matematica, la poesia e la scienza le sue eterogene fonti di ispirazione. Cubismo, futurismo e divisionismo le plurali correnti che maggiormente hanno influenzato l’artista. Un personaggio che ha fatto della multidisciplinarietà il suo punto di forza. Un genio artistico rimasto profondamente innamorato dei paesaggi incontrati, durante il suo “Gran Tour” (Lungo viaggio che, nel XVIII, veniva intrapreso da giovani aristocratici europei, da pittori, scultori e poeti bramosi di scoprire le bellezze e la cultura offerte dalla penisola italica), nell’Italia meridionale e più precisamente in Calabria ed in Sicilia. Pizzo, Nicotera, Tropea, Melito Porto Salvo, Pentedattilo, Gerace, Cariati, Morano. Sono proprio queste alcune delle tappe percorse da Escher durante il suo lungo soggiorno nelle nostre terre. Borghi arroccati sulle montagne, viste mozzafiato su mari cristallini e natura incontaminata hanno lasciato un segno indelebile nell’animo dell’incisore e grafico olandese. Negli anni 30 però, in seguito al consolidamento del prestigio del fascismo in Italia, Escher decise di abbandonare, non con poca sofferenza, il Bel paese. Si trasferì così in Svizzera - dove vi rimase per un solo anno - portando per sempre con sé, negli occhi e nel cuore, con immensa malinconia, gli splendidi ed assolati paesaggi calabri.

“Il paesaggio svizzero non lo ispirava per nulla. I monti sembravano pietraie senza storia, blocchi rocciosi senza vita. L'architettura era asettica, come di clinica, funzionale e senza fantasia. Tutto, intorno a lui, era l'opposto dell'Italia Meridionale, che tanto aveva catturato il suo sguardo». Bruno Ernst Ed è anche e soprattutto il grande amore tra Escher e la Calabria che questa mostra vuole celebrare. Un amore solido che ha generato molteplici frutti, molteplici opere che avremo la possibilità di visionare proprio durante questa affascinante esposizione che chiuderà i battenti il 20 Gennaio 2019. Lo stesso amore che lega anche il dottor Piraina, nato proprio a Platania ma trasferitosi a Milano per frequentare l’università Cattolica, alla nostra terra. “Le proprie radici non bisogna mai dimenticarle, perché se si dimenticano non si sa più che strada poi bisogna prendere nella vita. Una parte significativa delle cose che io in qualche modo poi sono riuscito a fare nella mia vita, lo devo anche a questo sentimento di appartenenza alle mie radici, alla mia terra.”

Il dottor Piraina ha poi concluso il suo intervento fornendo agli studenti che gremivano l’auditorium una serie di lungimiranti esortazioni: “Imparate ad osservare la realtà, a non fidarvi dei vostri occhi ma cercate di capire cosa c’è oltre la realtà. Questa è una cosa che vi serve non per fare arte, ma vi serve per tutta la vostra vita futura. Cercate inoltre di essere curiosi di tutto. Ciascuno di voi, di noi può essere veramente il protagonista del mondo.” Ed infine aggiunge “Dovete capire che tutto è in cambiamento. Le cose si modificano nel corso del tempo. Il significato delle opere d’arte non è congelato, esse dipendono da come noi le guardiamo. Una parte del significato di un’opera la diamo anche noi. Anche noi, facendo un atto creativo, contribuiamo a rideterminare il contenuto delle opere. Ogni volta che voi vedrete un’opera d’arte, la stessa vi darà stimoli diversi, perché siete cambiati voi nel frattempo, perché anche su quell’opera sono state fatte delle critiche, delle ricerche. Il mondo è quindi in continua trasformazione, in continua mutazione, metamorfosi”.

Alessia Raso

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA