Lamezia: Trame 5 cento passi ancora, Vitale “voi la voce di Impastato”

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Lamezia Terme - Nell’ultima giornata del Festival dei libri sulle mafie  si è tenuto il dibattito dal titolo Peppino Impastato. Cento passi ancora. Presenti Salvo Vitale autore del libro ‘cento passi ancora’ nel quale è ricostruita la storia e le vicende di Impastato e Ivan Vadori il regista che ha realizzato il docu-film ‘La voce di impastato’ un intenso viaggio che ha reso omaggio al giovane che è stato assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978. A coordinare la giornalista dell’Huffington post Claudia Fusani. “Si è indagato in ogni direzione e sono occorsi venti anni per avere giustizia sulla sua morte che è stata inizialmente indirizzata dal generale Antonio Subranni su un’errata matrice terroristica invece che mafiosa - ha spiegato Vitale”, che di Impastato era grande amico e voce a radio Aut.

“La versione precedente, quella prima della vera sentenza sulla sua morte, la matrice mafiosa, diceva infatti che Peppino era un semi-terrorista e che era dunque esploso con il tritolo che portava con sé, ‘un terrorista sfigato’, così era definito”. Il regista Vadori che grazie al crowdfunding ha potuto mettere in rete a far conoscere il suo documentario su Impastato, ha asserito che questo così definito ‘terrorista sfigato’, “aveva capito molte cose denunciandole, a costo però della sua stessa vita”. Ha spiegato anche il rapporto che poteva esserci stato tra la strage di Alcamo Marina (nella stazione dei carabinieri due agenti vennero assassinati) e l’assassinio di Peppino. Impastato aveva indagato anche su alcuni fatti strani inerenti Alcamo Marina. “Purtroppo, facendo anche un riferimento ai giorni nostri, - Vadori in conclusione ha affermato che i personaggi sbagliati tornano, per questo motivo va tenuta sempre alta la memoria di Impastato, ora la sua voce siete tutti voi” Vadori critica l’attuale livello di libertà di stampa in Italia, “una ricerca del 2014 ci assegna solo il 73esimo posto”.      

Francesco Ielà

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