Unical, nasce la "banca didattica del tempo"

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Cosenza - Da una parte le matricole che arrivano all'Universita' della Calabria con qualche carenza didattica, dall'altra docenti delle scuole superiori in pensione che hanno ancora voglia di mettersi a servizio degli studenti. Dall'incontro di due esigenze nasce il progetto dello sportello sociale a carattere didattico, una sorta di Banca del tempo della didattica, un servizio adottato per la prima volta dal Dipartimento di Lingue e Scienze dell'Educazione dell'Universita' della Calabria. Cio' comporta l'applicazione, nel concreto, del principio di reciprocita' che Marcel Mauss nel suo "Saggio sul dono" aveva definito tramite tre caratteristiche: dare, ricevere, ricambiare (sia pure senza alcun obbligo formale, ma solo morale)".

Un esperimento che, qualora dovesse riuscire, rappresenterebbe un modello da seguire anche per gli altri Dipartimenti dell'Ateneo e anche per le altre universita'. I test di ammissione di cultura generale, redatti dagli studenti iscritti al primo anno dei diversi corsi di laurea, hanno evidenziato come le difficolta' principali risiedano nella comprensione dei testi e nelle conoscenze del funzionamento degli organi di Governo, la vecchia "educazione civica". Per questo motivo, il direttore del Dipartimento, Roberto Guarasci, ha incontrato l'associazione Anteas della Cisl, guidata da Benito Rocca, con il quale ha firmato un accordo, a titolo gratuito, nel quale gli insegnanti in pensione si prenderanno cura delle matricole in difficolta', con delle lezioni di recupero di 4 ore settimanali.

I responsabili di questo servizio di tutoraggio, il professor Luciano Romito e la dott.ssa Francesca Veltri, spiegano che l'iniziativa potra' essere allargata agli studenti stranieri, con corsi di lingua italiana, agli studenti rimasti indietro negli anni successivi al primo, agli studenti detenuti e a quelli portatori di difficolta' specifiche. Per ora, sono state formate due classi che andranno avanti fino a febbraio, mese dei primi esami e momento decisivo per i ragazzi. Una buona percentuale di loro (oltre il 20%), infatti, qualora non superasse lo scoglio dei primi appelli, e' portata ad abbandonare gli studi. Un sostegno ad affrontare con maggiore sicurezza questo primo approccio con il mondo degli esami universitari, dovrebbe incoraggiarli a non demordere e, auspicabilmente, a superare brillantemente gli appelli.

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