Nelida Ancora: “L’Utopia una ricchezza necessaria per tornare a sperare”

Nelida-Ancora.jpg

Lamezia Terme - Qualche giorno fa ascoltando distrattamente la radio nel corso di un servizio su Papa Francesco ho colto una frase… “la buona gestione dell’utopia”, utopia, parola a me molto cara da tempo, così ho cercato il testo completo, era il discorso pronunciato da Papa Francesco ai membri della Pontificia Commissione per l’America Latina il 28 febbraio u.s., una lettura che raccomando, utile per delineare nuovi orizzonti alla nostra attualità. (http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2014/february/documents/papa-francesco_20140228_pontificia-commissione-america-latina_it.html).

Con riferimento alla emergenza educativa, al valore della trasmissione della fede il Papa sostiene che “educare non è soltanto trasmettere conoscenze, trasmettere contenuti, ma  anche trasmettere abitudini e senso dei valori” e che è importante trasmettere ai bambini, ai giovani “la buona gestione dell’utopia”. “Un giovane senza utopia è un vecchio precoce, che è invecchiato prima del tempo… saper guidare e aiutare a far crescere l’utopia di un giovane, è una ricchezza”. Parole che scuotono un comune sentire, parole che potremmo declinare al crescente disagio sociale ed economico che da troppo tempo si registra nel nostro Paese, leggere queste parole oltre il contesto in cui sono state pronunciate, proiettarle nella nostra quotidianità, coglierne il senso oltre il tempo e le circostanze, rappresentano una sferzata alla nostra miopia, a volte cecità, alla nostra incapacità di reagire, di costruire un futuro di speranza, sono un invito ad aprirci come persone, come comunità, come popolo all’utopia, non un sogno irrealizzabile bensì una forza da incarnare nella nostra storia per imprimere una direzione nuova, verso un futuro di sviluppo, di pace. La crisi “italiana” soffre di questa mancanza di “utopia”, siamo confusi sul fine ultimo della nostra vita personale e comunitaria, abbiamo perso il senso della nostra identità di popolo. In un tempo di grande crisi internazionale, una crisi non solo economica, una crisi di identità dell’intera umanità alla ricerca della via per affrontare il nuovo millennio appena iniziato, noi Italiani dovremmo trovare il coraggio di aprirci all’Utopia, riappropriandoci della nostra  identità di popolo  e della nostra vocazione universale alla pace. “La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile” (Benedetto XVI XLVI Giornata Mondiale della Pace 1 Gennaio 2013, n.3).

La buona gestione della utopia della pace aprirà un orizzonte di speranza a noi, popolo italiano, segnando la via di un nuovo sviluppo. La buona gestione dell’utopia della pace  ci “plasmerà” come popolo, rendendoci consapevoli della necessità di superare la divisione storica tra Nord e Sud d’Italia. Una sana utopia potrà liberare il Sud e l’Italia dai “lacci e laccioli” che ne  impediscono  la crescita,  un autentico sviluppo. L’ “utopia”, non l’utopismo, è l’ unica prospettiva per  superare le nostre difficoltà, per creare lavoro, per tornare a sperare. Molteplici e complesse le cause del mancato sviluppo in Italia, ancor più evidenti nel nostro Mezzogiorno: disoccupazione, debolezza strutturale dei servizi, mancanza di adeguate infrastrutture,  impossibile pensare di rimuoverle senza una significativa ed incisiva “utopia”, intesa come novità “culturale”, spirituale, che accomuni l’intero popolo italiano. In occasione di un convegno promosso dalla Fondazione Universitas Italica “UTOPIA  IERI  ED OGGI”  il prof. Vincenzo Cappelletti scriveva: “L’utopia, che nel suo più alto significato è giunta ad indicare la supremazia dell’interiorità, dell’immateriale, dell’inesteso, rappresenta il nostro presidio all’inizio di un nuovo millennio, tra promesse della vita e minacce dell’immensità che ci circonda. L’utopia rappresenta la nostra insegna, perché il suo nome equivale a idealità e sogno, pensiero e coscienza, comunione e amore: la sintesi delle prerogative conferite all’Uomo da Dio, che alcuni dicono lontano e invece è prossimo anzi intimo a ciascuno di noi.” La ricchezza dell’utopia, una preghiera per l’Italia: “Signore siamo qui riuniti in Tuo nome con la volontà di operare per il Bene dell’Italia, illuminaci, indicaci la via per testimoniare che Tu non sei una “Utopia”, bensì il vero ed unico fondamento per poter realizzare il sogno dell’umanità: un mondo libero, responsabile, giusto ed in pace”.

Nelida Ancora

© RIPRODUZIONE RISERVATA