Artiginato e Covid, Ebac: “Impegnati 12 milioni e mezzo di euro a sostegno delle imprese”

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Catanzaro - Diffondere i dati relativi alle richieste presentate dalle imprese artigiane calabresi per cassa integrazione FSBA collegata all’emergenza sanitaria Covid-19. È stato questo lo scopo della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede dell’Ebac a Catanzaro, alla quale hanno preso parte i dirigenti regionali delle associazioni artigiane, Confartigianato, CNA, Casartigiani e i segretari generali CGIL, CISL, UIL. Tra i dati snocciolati quelli relativi alle domande pervenute entro il 20 giugno. In particolare, evidenziano: “nel mese di Marzo si tratta di 7.888 lavoratori e per quello di Aprile 7.849. Complessivamente le risorse impegnate sono pari a 5.196.652,44 euro per il mese di Marzo e 7.402.531,52 euro per il mese di Aprile a cui si aggiungono le prestazioni di Maggio stimate in circa 7,5 milioni di euro. Quindi il totale impegnato ad oggi solo per i mesi di Marzo e Aprile € 12.599.183,96. Nella prima settimana di Maggio l'Ente della Calabria, a differenza di molte altre regioni, era riuscito a far pagare ad FSBA tutte le domande protocollate entro il 7 maggio e prontamente rendicontate, coprendo tutto Marzo e parte di Aprile. A seguito dell'esaurimento delle risorse accantonate negli anni, ed avendo utilizzato in quota parte gli stanziamenti del primo DL n. 18 del 17 marzo 2020 (Decreto Cura Italia), le liquidazioni sono state sospese dall'ufficio pagamenti del Fondo FSBA di Roma. Solo venerdì scorso grazie al DL n. 34 del 15/05/2020 è pervenuta una prima tranche di 248,6 milioni, ovvero un terzo dei 750 milioni stanziati”.

A seguito dell'accredito della somma, il Fondo FSBA, informano inoltre “ha ripreso questa mattina con le liquidazioni delle prestazioni ai lavoratori chiudendo la mensilità.  Le parti sociali calabresi esprimono forti preoccupazioni per i ritardi nell'erogazione dei fondi a livello governativo, infatti non è ammissibile che dopo 38 giorni dal decreto di stanziamento arrivi soltanto una prima tranche. Ma i numeri sono in continua evoluzione e continuano a crescere, infatti alla data dell'ultima rilevazione del 22 giugno, le domande presentate dalle imprese artigiane calabresi e protocollate sono 3.624 per un totale di 8.925 lavoratori coinvolti suddivisi per provincia nel modo seguente: 2231 aziende multi localizzate per 495 lavoratori, 718 aziende in provincia di Catanzaro per 1.784 lavoratori, 1.165 aziende in provincia di Cosenza per 2.747 lavoratori, 228 aziende in provincia di Crotone per 555 lavoratori, 1.015 aziende in provincia di Reggio Calabria per 2.594 lavoratori,  267 aziende in provincia di Vibo Valentia per 750 lavoratori”.

Il presidente Giovanni Aricò fa presente che “la stima del fabbisogno a livello regionale calabrese, per coprire le ulteriori prestazioni per le ulteriori nove settimane ammontano a circa ulteriori 14 milioni, tenuto conto che molte aziende artigiane, circa 1500 (dato stimato), devono ancora presentare domanda avendo erroneamente presentato domanda cig in deroga alla Regione Calabria e solo in questi giorni stanno ricevendo il diniego dell' Inps, in quanto in possesso del codice autorizzazione 7B, quindi artigiani.  Aricò si scusa con i lavoratori calabresi, per i forti ritardi nelle liquidazioni comunque dovuti a passaggi burocratici, tra Ministero ed FSBA, indipendenti dalla propria volontà, rassicurando comunque tutti, circa il reale percepimento delle somme spettanti”.  Anche il vicepresidente Michele Gigliotti conferma che “secondo gli accordi presi dalle parti sociali a livello nazionale e gli impegni assunti dal Governo Centrale nessuno rimarrà senza il pagamento della cassa integrazione”.

Concludendo, l'ufficio di Presidenza dell'Ente, auspica che “la Pubblica Amministrazione, in particolare la Regione Calabria, sostenga l’attività dell’Ebac in modo da poter dare ulteriori supporti e prestazioni alle imprese artigiane calabresi ed ai loro dipendenti, rimarcando che tutti devono conoscere la differenza tra Enti Bilaterali nati dalla contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa ed Enti Bilaterali Fantomatici nati per vendere solo servizi. La contribuzione alla bilateralità ha un unico scopo, ovvero la tutela del reddito di imprese e lavoratori”.

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