Bankitalia: "In Calabria importanti segnali ripresa dopo pandemia"

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Catanzaro - "Nella prima parte del 2021 l'economia calabrese e' stata caratterizzata da importanti segnali di ripresa, seppur ancora insufficienti a colmare il calo registrato durante la crisi pandemica. La ripartenza congiunturale si e' rafforzata progressivamente, spinta dalle riaperture delle attività e dal superamento delle precedenti restrizioni". Lo rileva la Filiale di Catanzaro della Banca d'Italia nel periodico rapporto sull'andamento congiunturale dell'economia calabrese, rapporto presentato oggi in una videoconferenza. "Le nostre indagini - prosegue Bankitalia - segnalano una diffusa crescita del fatturato delle imprese nei primi nove mesi dell'anno. La ripresa dell'attivita' economica e' stata piu rapida e intensa nel settore industriale. Anche il quadro congiunturale delle costruzioni è stato favorevole, beneficiando della crescita degli investimenti pubblici e degli incentivi a sostegno degli interventi per la riqualificazione energetica. Nei servizi la ripartenza e' stata piu graduale e permane ancora maggiore distanza rispetto ai livelli di attività pre-pandemia. Nel complesso, gli investimenti hanno invece mostrato un andamento meno sostenuto rispetto al fatturato. Sulle prospettive - rimarca l'istituto nel report - incidono le difficolta' riscontrate a partire dai primi mesi dell'anno nell'approvvigionamento di materie prime e beni intermedi, che si sono gia' tradotte per alcune imprese in un rialzo dei prezzi dei prodotti finali o in una riduzione dei margini di profitto".

Secondo la Banca d'Italia in Calabria "il miglioramento congiunturale ha influito positivamente sulla situazione finanziaria delle imprese, che durante la crisi pandemica avevano comunque beneficiato di ampie misure pubbliche di sostegno. Anche nella prima parte del 2021 i prestiti hanno mantenuto una crescita sostenuta. In un contesto di graduale normalizzazione dell'attività economica e in presenza di un'elevata liquidita', le imprese hanno invece ridotto il ricorso alle moratorie sul debito". Il rapporto della filiale di Catanzaro di Bankitalia evidenza poi che "dopo il peggioramento del 2020, il mercato del lavoro calabrese ha beneficiato della ripresa in corso. In particolare, sono cresciute le posizioni di lavoro dipendente, in un quadro che rispetto ai livelli pre-pandemia rimane tuttavia caratterizzato da un numero minore sia di attivazioni sia di cessazioni. Quest'ultimo fenomeno e' riconducibile anche ai vincoli ai licenziamenti per motivazioni economiche e all'ampio ricorso agli ammortizzatori sociali, il cui ruolo si è però progressivamente ridotto nel corso dell'anno".

Per Bankitalia, inoltre, "il miglioramento del quadro congiunturale, insieme all'accelerazione della campagna vaccinale e all'allentamento delle misure di restrizione alla mobilita', hanno contribuito a rafforzare il clima di fiducia delle famiglie. I consumi restano però improntati a maggior cautela rispetto al passato, con un livello di propensione al risparmio ancora elevato. La spesa delle famiglie e' stata sospinta anche dal ricorso ai prestiti bancari, con una crescita che ha riguardato sia il credito al consumo sia i mutui per l'acquisto di abitazioni. Tra le fasce piu povere, un sostegno diffuso - si legge nel rapporto - è arrivato dalle misure pubbliche, in particolare Reddito e Pensione di cittadinanza e Reddito di emergenza, che nel loro insieme hanno interessato circa un sesto dei nuclei familiari". A presentare il rapporto, che si e' avvalso della collaborazione della filiale di Reggio Calabria, sono stati il direttore della filiale di Catanzaro della Banca d'Italia, Sergio Magarelli, e i redattori del rapporto Giuseppe Albanese (coordinatore), Tonino Covelli, Iconio Garri, Enza Maltese e Graziella Mendicino.

Lavoro: più occupati, migliora situazione donne e giovani

Anche in Calabria è tornata a crescere l'occupazione anche se, nella media del primo semestre, il mercato del lavoro ha recuperato solo in parte la forte diminuzione dell'anno precedente. Lo rileva la nota di aggiornamento sull'economia in Calabria di Bankitalia. "In base ai dati amministrativi sulle Comunicazioni obbligatorie, forniti dal Ministero del Lavoro e relativi alla sola dinamica del lavoro dipendente per il settore privato non agricolo - riporta la nota - nei primi otto mesi del 2021 le nuove posizioni di lavoro create in regione (attivazioni meno cessazioni) sono state 30.400, un livello superiore a quello del corrispondente periodo dell'anno precedente. Il saldo delle posizioni di lavoro appare migliore anche di quello pre-pandemia; tuttavia nei primi otto mesi dell'anno in corso, gli avviamenti di nuovi contratti, seppur in aumento rispetto all'anno precedente, sono stati inferiori a quelli del 2019 (sono stati 103 mila nel 2019; 86 mila del 2020 e 94 mila nel 2021), risultando però controbilanciati da un numero di cessazioni ancora basso e pari a quello dello scorso anno (sono state 78 mila nel 2019 e 63 mila sia nel 2020 che nel 2021)". A trainare i settori di attività, c'è stato il turismo per effetto della stagione estiva. Il contributo delle costruzioni è risultato invece ancora contenuto anche se - in prospettiva - potrebbe incidere positivamente la ripresa del comparto. Buone notizie per l'occupazione femminile e giovanile. L'aumento del divario di genere osservato nel 2020 si è gradualmente riassorbito. Nei primi otto mesi del 2021 le donne sono tornate a ricoprire circa il 40 per cento delle posizioni di lavoro create (era il 32 per cento nel 2020), in linea con i livelli pre-pandemia. Le nuove posizioni sono aumentate anche per i lavoratori più giovani. Questi risultati sono prevalentemente legati alla ripresa delle assunzioni a termine, specialmente nei servizi turistici. Più dell'80 per cento dei posti di lavoro creati dall'inizio del 2021, infatti, è stato attivato con un contratto a tempo determinato (era il 77 per cento nel 2019), mentre il contributo positivo dei contratti a tempo indeterminato è ancora riconducibile ai vincoli ai licenziamenti per motivazioni economiche e all'ampio ricorso agli ammortizzatori sociali". Segnali di ripresa anche per il lavoro autonomo che lo scorso anno aveva subito gli effetti peggiori dell'emergenza Covid-19. Secondo i dati dell'Osservatorio sulle Partite IVA del Ministero dell'economia e della finanza, nel primo semestre del 2021 le aperture di nuove partite Iva in regione sono risultate in aumento e prossime a quelle del 2019 :circa 10.200 nel 2021; erano 8.000 nel 2020 e 10.800 nel 2019.

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