Olio: annata positiva per la Calabria

ulivi.jpgBari - È l'anno del riscatto per la produzione olivicola italiana. Dopo la campagna dello scorso anno, la peggiore di sempre, sarà la Puglia a guidare la ripresa della produzione di olio extravergine d'oliva, nonostante i problemi legati alla Xylella. È quanto emerge dall'indagine degli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori italiani, Italia olivicola e Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari), che stimano una produzione di poco superiore alle 330.000 tonnellate di olio a livello nazionale, un dato che quasi raddoppia (+89%) la produzione finale dello scorso anno, attestatasi intorno alle 175.000 tonnellate. Il clima ha favorito lo sviluppo dell'olivo: il caldo estivo e la bassa umidità, in particolare, hanno evitato gli attacchi della mosca olearia. La qualità dell'olio extravergine sarà assolutamente eccellente ed entro la metà di ottobre comincerà la raccolta. A trainare la ripresa sono soprattutto le Regioni del Sud. Un'ottima annata per la Puglia (+175%), che da sola produrrà quasi il 60% dell'olio extravergine d'oliva nazionale. Si conferma, purtroppo, il trend negativo del Salento fiaccato dalla Xylella, con la drastica riduzione, rispetto alla già terribile annata passata, del 50% della produzione che si attesterà a meno di 3.000 tonnellate.

Annata molto positiva per la Calabria (+116%), che conserva la seconda piazza davanti alla Sicilia (+38%). Al Sud bene la Basilicata, che quasi quadruplica la produzione dello scorso anno (+340%). Positiva la campagna anche in Sardegna (+183%), Campania (+52%) e Molise (+40%). In chiaroscuro, invece, il bilancio delle Regioni centrali: ad Abruzzo (+52%) e Marche (+63%), si contrappongono i dati negativi di Lazio (-19%), Toscana (-20%), Umbria (-28%) ed Emilia-Romagna (-50%) dovuti anche al ritardo della fioritura causata dalle basse temperature di inizio primavera. Maglia nera della produzione italiana saranno tutte le Regioni del Nord, che registreranno un calo evidente: picco minimo in Liguria (-43%), picco massimo in Lombardia e nel Veneto (-65%).

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