Report Corte dei Conti su controlli interni enti locali, Lamezia in fondo alla classifica

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Lamezia Terme - La Corte dei Conti ha reso noto il rapporto della Sezione autonomie della Corte dei Conti, condotto su 852 Enti Locali, di cui 747 comuni sopra i 15mila abitanti e 105 tra province e città metropolitane. La sezione delle autonomie torna a fare il punto sul percorso di attuazione del sistema dei controlli interni degli entilocali tenuti alla relazione annuale da adottare sulla base di alcune Linee guida.

In particolare emerge come alcuni enti "si limitano, in genere, ad esercitare i soli controlli di regolarità e sugli equilibri finanziari, ma con minor puntualità e risultati meno soddisfacenti. Tra essi, i Comuni di Melfi (PZ), Caivano (NA) e Favara (AG), dichiarano non conforme ai regolamenti anche il controllo sugli equilibri finanziari, mentre i Comuni di Milazzo (ME), Avellino, Bovolone (VR) e Lamezia Terme (CZ) dichiarano difformi tutti i controlli previsti dalla normativa". Lamezia ha quindi un "rischio di controllo" del 97.12 %. Ovvero, "dato il carattere fortemente diversificato del sistema di controlli adottato dalle varie Amministrazioni, la Corte ha stimato il “rischio di controllo” risultante dalla capacità di ciascuna di esse di prevenire, individuare e correggere le irregolarità gestionali e gli errori contabili più significativi".

Codacons: "Quadro preoccupante"

Francesco Di Lieto del Codacons, sottolinea come si tratti di un "quadro che ne viene fuori preoccupante. Un esempio? Quasi tutte le amministrazioni hanno risposto positivamente alla domanda “se il controllo di regolarità amministrativa e contabile è esercitato in conformità a quanto previsto dai regolamenti". Tuttavia le risposte successive forniscono indicazioni totalmente “inconciliabili” con una corretta e adeguata tenuta dei controlli interni, dimostrando, l’esistenza di “gravi carenze operative” o, comunque, la “evidente inconsapevolezza delle modalità di funzionamento e dei risultati raggiunti dalla propria rete di controlli”.

Prosegue durissima la relazione della Magistratura contabile: “Taluni enti hanno poi smentito l’attestazione iniziale dando prova dell’assoluta inconsistenza di alcune tipologie di controlli e, più in particolare, del controllo di qualità”. Infatti secondo la Corte dei Conti almeno 20 enti, proprio dalle risposte fornite, sarebbero del tutto privi di un controllo sulla qualità dei servizi, ignorando le “aspettative della comunità territoriale di riferimento”. Un sistema di controlli interni, dunque, che farebbe acqua da tutte le parti. "Ed in questo quadro assai desolante - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - la Calabria occupa le posizioni in fondo alla classifica nazionale. Rischio rosso di controllo per Crotone, Paola, Provincia di Catanzaro, Reggio Calabria, Gioia Tauro, Lamezia ed infine Isola Capo Rizzuto. Enti che non sarebbero in grado di prevenire, individuare e correggere le irregolarità gestionali e gli errori contabili. E queste valutazioni, si badi bene, sono effettuate solo sui questionari trasmessi dagli stessi Enti... figuriamoci cosa verrebbe fuori se venissero effettuati riscontri concreti sulle attività delle amministrazioni locali. Ma da chi siamo amministrati - si chiede il Codacons. Poi ci sono gli Enti che hanno addirittura dimenticato di inviare i dati e per questo non trovano posto nella classifica. Caso a parte, infine, quello del comune di Siderno, dove sembrerebbe regnare una “assoluta inconsistenza del controllo sulla gestione”... praticamente un comune inaffidabile. Mala tempora currunt".

Ecco la classifica degli Enti Calabresi presi in considerazione: Taurianova, Vibo Valentia, Provincia Crotone, Catanzaro, San Giovanni in Fiore, Montalto Uffugo, Cosenza, Castrovillari, Provincia Cosenza, Acri, Reggio Calabria, Cassano Jonio, Palmi, Siderno, Crotone, Paola, Provincia Catanzaro, Provincia Reggio Calabria, Città metropolitana Reggio Calabria, Gioia Tauro, Lamezia Terme e Isola Capo Rizzuto.

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