Slc-Cgil: "Vertenza Abramo venga gestita da Di Maio, lavoratori meritano attenzione del Governo"

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Lamezia Terme - "Come ribadito a più riprese dalle segreterie regionali di Slc, Fistel e Uilcom e come chiesto a gran voce dalle Rsu della Abramo Customer Care, è tempo che questa vertenza valichi i confini calabresi e venga gestita al tavolo ministeriale. Centinaia di lavoratori impattati tra Crotone, Catanzaro, Lamezia, Cosenza, Roma e Palermo, meritano l'attenzione del Governo e nella fattispecie dei ministeri competenti del Lavoro e dello Sviluppo Economico, il cui riferimento politico è uno e risponde a Luigi Di Maio. Il vice premier convochi con urgenza il tavolo di crisi, tenendo conto che la vertenza Abramo Cc ha le stesse cause di altre vertenze già presenti sui tavoli ministeriali". Lo afferma in una nota il segretario della Slc Cgil della Calabria, Daniele Carchidi. "Sielte, Almaviva, Comdata, Sirti - dichiara ancora Carchidi - nomi di aziende che richiamano vertenze che hanno un chiaro anello di congiunzione: lavorare in appalto per Tim" che "sta attuando una politica scellerata" sugli appalti.

Tim, prosegue il segretario Slc-Cgil della Calabria "la più grande azienda delle telecomunicazioni, con un'importante partecipazione pubblica al suo interno, sta mettendo in crisi un intero settore, attuando una politica scellerata sugli appalti che sta causando pesanti ripercussioni per migliaia di lavoratori italiani. Tariffe non in linea con il costo del lavoro stabilito dal Ministero stesso attraverso l'emanazione delle tabelle, volumi dirottati all'estero in barba a protocolli e 'moral suasion' varie, elusione costante della clausola sociale attraverso affidamenti diretti di attività senza gare ad evidenza pubblica. Tutto questo ha causato in Calabria un'emorragia di posti di lavoro, con migliaia di precari espulsi dal circuito produttivo dall'autunno scorso. Con l'inizio del 2019 il perdurare di questa situazione ha comportato la sottoscrizione di accordi di accesso al fondo integrativo salariale per gestire flussi di attività impazziti non per cause fisiologiche ma per la ferma volontà di Tim di fare cassa sulla pelle dei lavoratori degli appalti. Gli strumenti in mano alla contrattazione sono stati tutti usati. La gestione temporanea della crisi ha finora salvaguardato l'occupazione con pesanti decurtazioni salariali per effetto degli ammortizzatori sociali ordinari. Ora, senza un intervento deciso e risolutivo del Governo, il rischio di mettere in ginocchio un intero tessuto economico della Calabria si avvicina sempre più". "Il Governo deve intervenire - dice inoltre Carchidi - in modo autorevole sulle aziende committenti del comparto Telco, facendo rispettare le regole e le leggi dello Stato e richiamando a responsabilità sociale i veri artefici di questa mattanza. I miliardi di euro pagati per le frequenze 5G non possono e non devono essere pagati dai lavoratori del settore. Il Governo abbia la forza e la capacità di unificare tutte le vertenze del settore e portare al tavolo i veri autori di questa situazione o non potremo non considerarlo complice del dramma sociale che ne deriverà".

 

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