In scena a Motta Santa Lucia lo spettacolo tradizionale “A Farsa” il 23 febbraio

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Motta Santa Lucia – A Carnevale torna a Motta Santa Lucia la “Farsa Mottese”. La rappresentazione verrà messa in scena domenica 23 febbraio alle 15 in piazza Sotto Tenente Colosimo e alle 17 in piazza Castello. L'evento è organizzato dalla proloco di Motta Santa Lucia e patrocinato dal Comune.

La 'Farsa' è un’opera teatrale, interpretata da soli uomini, la cui trama si basa su situazioni e personaggi stravaganti che, seppur mantenendo un certo realismo, estremizza i loro caratteri buffi e irrazionali. L’origine di questo genere teatrale pare risalga ai tempi degli antichi romani. La 'Farsa Mottese' è ben raccontata e descritta nel libro di Apollo Lumini "Le Farse di carnevale in Calabria e Sicilia", pubblicato nel 1888. È da sempre proposta come un’opera di teatro da strada durante la domenica di Carnevale in cui gli attori girano per le piazze del paese raccogliendo attorno a loro molti spettatori. È una tradizione antica che viene tramandata da una generazione all’altra con grande passione ed entusiasmo. La rappresentazione narra le vicissitudini degli abitanti di Motta Santa Lucia, riportando lo spettatore nel mercato del paese, in un tempo antico, dove incontrerà i molti artigiani che si adoperano a svolgere con maestria il proprio lavoro e assisterà a scene di vita quotidiana tra moglie e marito, amanti mal celati e litigi che richiedono l’intervento dei soldati al seguito del loro capitano. Tutto questo fa da contorno al protagonista Carnevale, un uomo bizzarro dedito agli eccessi in ogni ambito della sua vita dal carattere ingenuo e sempre ben disposto verso gli altri. Si troverà a discutere con l’altro personaggio chiave della messa in scena, Corajisima che lo schernirà per come ha condotto la sua esistenza che oramai è giunta al termine proprio a causa degli eccessi. Lo scambio di battute fra Carnevale e Corajisima è un’allegoria della festività del Carnevale. Il personaggio di Carnevale con la sua natura allegra e godereccia rappresenta proprio la spensieratezza e la giocosità che caratterizzano l’omonima festa, mentre Corajisima, severa e poco incline ai piaceri della vita, ricorda le caratteristiche del periodo quaresimale. Infatti, l’opera termina con la dipartita di Carnevale che lascia il posto a Corajisima.

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