Lamezia, alla Chiesa del Redentore primo “raduno di Conflentesità” il 4 maggio

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Lamezia Terme - Un estemporaneo Comitato di cittadini, originari di Conflenti e trapiantati a Lamezia Terme, ha organizzato per sabato 4 maggio il “Raduno di Conflentesità”. L’evento inizia alle 18:30 con la celebrazione di una Santa Messa presso la Chiesa “Del Redentore”. Per la circostanza, questo luogo di culto di Lamezia Terme (Carrà Cosentino), diventerà una piccola “Visora”, in quanto confluiranno tanti devoti della “Madonna della Quercia”, con in testa il Rettore della Chiesa originaria, don Adamo Castagnaro.

Il Comitato ha, perciò, pensato di riprodurre, per il raduno, fanno sapere: “una perfetta ‘Conflentesità’, esaltando i valori identitari che per la popolazione della ridente cittadina ai piedi del Reventino, sono principalmente correlati alla sua elevata spiritualità. “La Madonna della Quercia” si festeggia in tutte le latitudini del mondo, dal Canada all’Australia, passando per il Piemonte, come a Borgo Ticino (NO), dove c’è addirittura la riproduzione della Chiesa, pure intitolata alla “Madonna della Quercia”. Di fronte a questo sentimento religioso “mondiale”, non poteva non esserci un momento di comunione per i Conflentesi che, nel corso degli anni, hanno colonizzato, in grande numero, la città della piana, dove tutti hanno avuto la capacità di inserirsi bene, anche nei ruoli chiave della città. I conflentesi residenti a Lamezia Terme, sono più̀ di 2000, e tutti sono animati dal senso di appartenenza e dall’orgoglio per le proprie origini. Ecco perché al “Raduno di Conflentesità” hanno già inteso aderire in gran numero”, è quanto rendono noto, per il Comitato, Giovanni Paola e Giampaolo Carnovale.

Dopo la cerimonia religiosa, inizierà la fase conviviale presso un noto luogo di ristoro lametino. Per questa fase, il Comitato intende omaggiare il poeta di Conflenti, Vittorio Butera, dalla cui ampia produzione artistica, è stata estrapolata una celebre composizione che tipizza, in modo colorato, la nostra “Razza Cujjintara” che, rercita “o razza cujjintara de manciuni chi gridamu San Paulu a gargia china sulu quannu n’affruntanu i curzuni”. A sancire il connubio storico tra le due comunità̀, hanno assicurato la loro testimonianza i due Primi Cittadini, Paolo Mascaro, di Lamezia Terme ed Emilio D’Assisi, di Conflenti.

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