Elezioni, a Lamezia vota il 48,67%: Calabria tra regioni con affluenza più bassa al 50,79%

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Lamezia Terme - Affluenza in calo in tutta Italia con la Calabria tra le ultime in classifica. A Lamezia, a seggi chiusi, ha votato il 48,67%, nel 2018 il 62,24%. In Calabria a urne chiuse ha votato il 50,79% rispetto al 63,81% del 2018. In Italia, al 63,81% (74,28% del 2018). Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno.

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Affluenza ore 19

Alle elezioni politiche del 25 settembre a Lamezia, alle ore 19, ha votato il 35,95% degli aventi diritto. In calo rispetto al 2018 quando alla stessa ora si era recato alle urne il 48,63 % degli elettori.

Calabria maglia “nera”

Se l’Emilia-Romagna si conferma la regione dove si è votato di più, in base ai dati del Viminale, la maglia “nera” per l'affluenza alle 19 va alla Calabria con il 36,91%. Nel 2018 alla stessa ora aveva votato il 49,64% dato, comunque, tra i peggiori rispetto alle altre regioni. In Italia, alle 19, si è recato alle urne il 51,03% (dato ancora non definitivo) in calo rispetto alle precedenti elezioni (58,40%).

Affluenza ore 12

Alle 12 a Lamezia ha votato il 13,32% degli aventi diritto. In calo rispetto alla precedente tornata elettorale del 2018 quando alla stessa ora si era recato alle urne il 15,04% degli elettori. Quello del comune di Lamezia è proprio l’ultimo dato pervenuto della regione. Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno.

Nei 404 comuni della Calabria ha votato il 12,82% (dato tra i più bassi rispetto alle altre regioni, peggio solo la Campania), nella precedente tornata il dato era più alto, 15,11%. La percentuale di votanti più elevata, rispetto alle altre province, è quella di Catanzaro. In Italia ha votato il 19,21% degli aventi diritto. Affluenza stabile rispetto al 2018 quando si era recato alle urne alla stessa ora il 19,52% degli italiani.

Il tagliando antifrode rallenta operazioni

Alcuni momenti di lentezza si sono registrati in tutta Italia nelle procedure di voto dovute al tagliando antifrode, un sistema di sicurezza messo a punto per contrastare la possibilità di sostituzione della scheda elettorale all'atto del voto. Una novità, introdotta dal 'Rosatellum', già sperimentata nelle elezioni politiche del 2018 e che anche in quella occasione provocò qualche fila. Si tratta di un tagliando perforato rettangolare rimovibile con codice alfanumerico attaccato a un lembo della scheda che il presidente o lo scrutatore staccano prima di inserire la stessa scheda nell'urna.

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