Andreoli (Vigor), lasciateci lavorare tranquilli e ci toglieremo tante soddisfazioni

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Lamezia Terme - Tre punti, quelli conquistati domenica ai danni del Gallico Catona,  che allungano a tre giornate, quanto le vittorie consecutive, la striscia positiva dei biancoverdi in campionato. A differenza delle precedenti gare interne, stavolta non è riuscita la regola del 2, a livello di gol segnati, ma la cosa importante era continuare a fare bottino pieno per non perdere ulteriore terreno dalle due battistrada.  E poco importa se negli ultimi 90’ la prestazione offerta non sia stata delle più brillanti e trascinanti. Anche perché per il tecnico vigorino Angelo Andreoli non ci si poteva aspettare diversamente.  “Spesso nel dare giudizi non si considera  il fatto che stiamo giocando ogni tre giorni, con conseguente spreco di energie fisiche e mentali che va al di fuori di ogni logica. Mercoledì avevamo giocato contro la squadra ammazza campionato, disputando una grande gara. Tant’è che loro sono rimasti un po’ stupiti essendo convinti di fare un sol boccone di noi com’era accaduto nel match di campionato. Alcuni hanno scritto che gli mancavano Piemontese e Foderaro, dimenticando, però, che noi stiamo sempre giocando senza Mosciaro, Marano, Aleksiev e Cavatorti, facendo ogni volta di necessità virtù. Ripeto, siamo reduci da tre partite nell’arco di sette giorni giocate con gli stessi elementi e quindi era fisiologico avvertire un po’ di stanchezza”.

Il tecnico di Fuscaldo invoca maggiore compattezza mediatica attorno alla squadra. “L’ambiente di per se già non ci aiuta, e questo è noto, però ho anche letto commenti e giudizi per i quali bisogna dare qualcosa in più. Ma ragazzi, per com’è attualmente la situazione non penso che non stia dando il massimo. La categoria è quella che è, ma di partite facili non ce ne sono. Siamo coscienti di essere condannati a vincere sempre, però da qui a dire che contro Cutro, Luzzese e Trebisacce abbiamo fatto soltanto ciò ch’era scontato, ce ne passa. L’aver ribaltato la sconfitta dell’andata, in quel di Cittanova, non è stata rimarcata più di tanto, quasi come se fosse stata una cosa normale. I ragazzi stanno facendo il massimo, purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di poter contare sulla rosa al completo nelle prime partite. Ed a noi mancano proprio i 5 punti lasciati per strada contro Scalea e Siderno, dove siamo tuttavia scesi in campo senza difesa. La sconfitta di Isola invece poteva anche starci alla vigilia.  Nel fare delle considerazioni bisogna tenere perciò conto di tutte le problematiche sin qui incontrate. Siamo in questa categoria, la società ha fatto dei sacrifici per cercare di riportare la Vigor nei campionati che le competono. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma ora serve il classico dodicesimo uomo in campo. Vale a dire il pubblico che deve però essere invogliato e incoraggiato anche da qualche parola spesa in tal senso da parte vostra. Dovete capire che voi fate opinione. Io non sto qui a criticarvi, me ne guarderei bene, vi sto solamente chiedendo una mano. Ci può dunque stare qualche gara un po’ sottotono come quella di domenica. Tutti avremmo voluto vincere con un punteggio più largo, ma era inevitabile che la squadra accusasse un po’ di stanchezza derivante dall’aver giocato ogni tre giorni spremendo, peraltro, sempre gli stessi elementi. Non siamo marziani, ma uomini”. Partenza ad handicap dipesa dal “non aver  inizialmente avuto le condizioni per partire in un certo modo. Fortunatamente ora ci siamo assestati ed i risultati si stanno vedendo. Siamo venuti fuori alla grande dal periodo nero. Segno di grande volontà e voglia di fare qualcosa di positivo per questa maglia”.

Si poteva comunque ovviare alle problematiche iniziali con un centrale over in più dall’inizio. “C’erano Bertini, Ferraro e Audino. Poi quest’ultimo ha avuto un problema serio al ginocchio ed abbiamo cercato di trovarne un altro (vedi arrivi di Bria prima e Varricchio dopo ndr). Senza contare che avevamo anche Torcasio ed altri in grado di giocare, all’occorrenza, pure da centrali”. A chi gli fa presente che domenica bisognava fare il 2-0 per non dover rischiare di soffrire fino all’ultimo, l’ex selezionatore della Rappresentativa Juniores Regionale risponde che “non era facile dato che i reggini si sono chiusi aspettandoci bassi. L’unica cosa che posso rimproverare ai miei, è che non bisognava avere quella fretta di accelerare la giocata. Palleggiare un po’ di più, insomma, in modo da farli aprire. Qualche azione per chiuderla l’abbiamo comunque avuta, ma non ci siamo riusciti”.

Recupero importante quello di Mosciaro. “La sua voglia di rientrare l’ha dimostrata dall’essersi curato maniacalmente, lavorando tanto anche in piscina. Da professionista qual è, capisce di doversi mettere al passo con gli altri proprio perché, essendo Mosciaro, gli avversari non gli concederanno il minimo spazio. Deve solo continuare a lavorare come sta facendo. Domenica non doveva stare neanche in panchina per l’entità dell’infortunio avuto. Invece è sceso addirittura in campo, seppur nei minuti finali. A conferma del fatto che in questo mese ha lavorato seriamente per recuperare il prima possibile. Manolo ci darà sicuramente una grande mano nel prosieguo di stagione”. Il rientro dell’ex capitano del Cosenza e quelli prossimi degli altri over rimasti fermi ai box in queste ultime settimane, porterà inevitabilmente il trainer vigorino a scelte non facili per la scelta dell’undici di volta in volta titolare. Anche perché oramai la squadra sembra aver trovato una certa quadratura tecnico-tattica. “Nessun problema. Avere giocatori di spessore tutti disponibili - taglia corto Andreoli - è semmai un privilegio. Poi è evidente che ci sono sempre i tre under da dover schierare. Se lavoreremo con tranquillità, ci toglieremo tante soddisfazioni”. Quanto agli elementi che ancora affollano l’infermeria, il trainer fuscaldese spiega che “Aleksiev ancora ne ha, a differenza di Marano che domenica sarà disponibile. Non vicinissimo neppure il ritorno a disposizione di Cavatorti, essendo incorso in una recidiva a livello muscolare”.

Ferdinando Gaetano

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