Lamezia Terme - Sono arrivati, puntuali, i provvedimenti del giudice sportivo in riferimento al match di Seconda categoria tra P.S.G. Calabria e Biancoverdi Raffaele, disputatosi sabato scorso al “Rocco Riga” e sospeso attorno alla mezzora della ripresa per aggressione al direttore di gara ad opera di alcuni calciatori della squadra ospitante.
L’atteso derby cittadino valido per il vertice del girone D del penultimo torneo calcistico si è concluso anzitempo e nel modo peggiore. Nella delibera del giudice sportivo territoriale si legge che al 27’ della ripresa, dopo la seconda rete della squadra ospite, “l’arbitro veniva accerchiato dai giocatori della società PSG Calabria, i quali protestavano vivacemente chiedendo al direttore di gara l’annullamento della segnatura; nello specifico il calciatore Gallo Giuseppe, n°2 della società PSG Calabria, dava una violenta spallata al direttore di gara che per poco non lo faceva cadere per terra, mentre altri suoi compagni di squadra continuavano nell’accerchiamento e con particolare intensità, il n°5 Muraca Antonio si rendeva protagonista di numerose offese verbali e minacce nei confronti dell’arbitro prima che lo stesso colpiva con un forte calcio alla gamba destra il direttore di gara procurandogli un forte dolore e rossore nel punto colpito. A seguito del violento colpo subito, l’arbitro non era più nelle condizioni psico-fisiche di portare a termine il regolare svolgimento della gara, pertanto ne decretava la definitiva sospensione”.
Sempre il giudice prosegue affermando come “nella ricostruzione dei fatti si evince che la causa della sospensione è da addebitarsi alla condotta violenta dei tesserati della società PSG Calabria e che il comportamento sopra riportato configura una condotta violenta da parte di un tesserato". Da qui la decisione di squalificare i calciatori Antonio Muraca fino al 30 settembre 2024 e Giuseppe Gallo fino al 30 giugno prossimo. La gara è stata assegnata a tavolino ai Biancoverdi Raffaele con il òpunteggio di 0-3 e al Psg è stata comminata un'ammenda di 50 euro "per comportamento antisportivo e sleale di propri tesserati”. Non certo una bella pagina di sport, ancor di più se si considera che a macchiarsi di gesti così poco edificanti sono stati dei tesserati di una squadra che porta il nome di una parrocchia della città, nello specifico della chiesa di San Giovanni Calabria. Si può non essere d’accordo su una decisione arbitrale, ma c’è modo e modo di protestare. La violenza gratuita, inclusa quella verbale, è sempre da condannare senza se e senza ma.
F.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA