Calcio, la storia del talento lametino Umbaca tra passato e presente con il Sambiase

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Lamezia Terme - Classe ’97, è indubbiamente uno dei migliori, se non il migliore in assoluto,  talenti calcistici sfornati da questa città negli ultimi due decenni.  Non ha però avuto la dea bendata dalla sua in quello che è il momento più delicato ed importante per le prospettive di un calciatore:  l’età del passaggio definitivo dalla Juniores, Berretti o Primavera che dir si voglia, alla prima squadra.  La retrocessione d’ufficio, dai professionisti alla D, dell’allora sua squadra a causa della nota inchiesta Dirty Soccer, da un lato, e seri problemi di salute, poi risolti, dall’altro, ne hanno probabilmente tarpato le ali verso lidi decisamente più prestigiosi. Tant’è che, eccezion fatta per un’annata a buoni livelli con l’Fc Lamezia Terme in serie D, la carriera di Francesco “Ciccio” Umbaca finora si è sviluppata interamente  tra Eccellenza e Promozione. 

 “Sono cresciuto nel settore giovanile della Vigor Lamezia, arrivando, a 17 anni, a fare il ritiro con la prima squadra.  Giusto il tempo di collezionare  due presenze in Coppa Italia che il club venne estromesso dalla serie C per la vicenda del calcio scommesse. Sempre in quel periodo, era il mese di settembre del 2015, ho accusato un problema cardiaco che mi ha tenuto fermo due annni. Avevo praticamente smesso di giocare. Poi, una volta ristabilitomi definitivamente, ho ricominciato da zero con il Sambiase, allora allenato da Danilo Fanello, in Promozione”.  

Un matrimonio, quello con i colori giallorossi, pregno di soddisfazioni e vittorie.  Il primo anno di Promozione vide il Sambiase chiudere al terzo posto, ma distante dieci punti dalla Rossanese, seconda, e quindi non prese parte ai play-off. L’annata successiva, dopo aver a lungo cullato il sogno promozione diretta, i Fanello boys vinsero i play-off del girone A per poi imporsi anche nel decisivo spareggio di Cittanova contro la Stilese, venendo così promossi in Eccellenza.  La stagione seguente fu interrotta dall’arrivo della pandemia.  Si ripartì con il mini torneo di Eccellenza 2021, vinto ancora da Umbaca e compagni grazie al successo nella finale play-off di Sersale. Il resto, inclusa l’effimera parentesi F.C. Lamezia Terme, è storia piuttosto recente e vede, attualmente, la compagine sambiasina oramai vicinissima al nuovo salto in serie D. Il fantasista lametino non nota grandi differenze tra questo Sambiase e quello che trionfò nella primavera del 2021. “Entrambe grandi squadre, parecchio simili a livello qualitativo. Ma, soprattutto, due gruppi solidi, formati da amici prima ancora che da compagni di squadra. Poi, ovviamente, vincere aiuta a creare e rinsaldare lo spogliatoio, dove comunque si stava bene allora come quest’anno”.

Una stagione, l’attuale, che ha visto Umbaca uscire prepotentemente alla distanza, anche perché reduce da quasi un anno di inattività a causa della rottura del legamento crociato rimediata, con la maglia della Promosport, ad inizio della scorsa annata. “Proprio perché venivo da un lungo stop, mi sono stirato dopo le prime gare di Coppa Italia. Poteva succedere, tant’è che l’avevamo messo in conto. Forse potevamo stare un tantino più attenti. Ho quindi saltato le prime sei giornate di campionato, rientrando in occasione della trasferta a Praia a Mare”.La domenica successiva, contro l’Isola Capo Rizzuto al “Renda”, si è preso la maglia da titolare non mollandola più, con l’eccezione della sfida di Gioiosa Jonica, non giocata a causa dell’influenza.

Lo score personale di Umbaca in questo torneo parla di venti presenze, di cui, però, solo nove giocate per intero, condite da sette gol ed altrettanti assist. Meglio ancora, una quindicina di reti a stagione, fece in Promozione  sempre con la casacca sambiasina.  Proprio in un match del secondo più importante torneo regionale, il millenial lametino firmò una tripletta. La sua doppietta più importante  l’ha invece  firmata due anni fa in serie D, avendo permesso all’allora F.C.  Lamezia Terme di vincere proprio con il più classico dei risultati in quel di Paternò.  Non ha dubbi neanche quando gli chiediamo del gol più bello e più importante della sua carriera. “Il più bello a Locri, al volo di sinistro, nel mini torneo di Eccellenza 2021. Valse il nostro 2-2 al 95’! Quello più importante a Sersale, dal dischetto, nella finale play-off sempre del mini torneo di Eccellenza”. Particolare curioso, “El Diez”, com’è soprannominato dai tifosi giallorossi, è l’unico calciatore lametino (l’altro, Micieli, è di Amantea)  ad aver indossato le maglie di Vigor, Sambiase, Promosport ed F.C. Lamezia Terme. “Tra l’altro – aggiunge – con “Micio” abbiamo giocato assieme in tutte, o quasi, tali squadre, visto che solo nella Vigor abbiamo giocato in annate diverse”.

Un Umbaca che  si appresta a vincere il suo terzo campionato  con la maglia del Sambiase. “Per poter realmente festeggiare ci servono  ancora due vittorie nelle restanti quattro giornate. E ci auguriamo di riuscirci già alla ripresa contro ReggioRavagnese e poi Paolana. Al momento non abbiamo ancora niente tra le mani”.  Non appena arriverà il conforto della matematica, bisognerà comunque mantenere l’attenzione alta  fino all’ultima giornata se si vorranno portare a casa due ulteriori record. Ovvero continuare a non concedere nulla nelle due restanti sfide interne e confermarsi miglior difesa d’Italia dalla A ai vari tornei regionali di Eccellenza.  A seguito delle due reti incassate, nell’ultimo turno di campionato, dalla Real Acerrana (girone A di Eccellenza campana), adesso  sia i granata campani che i giallorossi calabresi presentano otto reti al passivo. “Ovviamente le vogliamo vincere tutte fino alla fine, per provare a portare a casa questi due ulteriori record. In Calabria, il  Locri è stata l’ultima squadra a subire così pochi gol nel massimo torneo regionale”.

Diciotto delle ventisei gare di campionato il Sambiase le ha affrontate, almeno inizialmente, con in campo una prima punta di ruolo (Abayian, Djalo o il giovane Persico), le restanti otto con il cosiddetto falso nueve. Poca la differenza in termini di punti conquistati tra le due impostazioni tecnico-tattiche.  Anzi, a voler essere pignoli la media punti a partita è sin qui stata leggermente superiore  quando si è giocato senza un vero e proprio  punto di riferimento al centro dell’attacco.  Andando ancora più nel dettaglio, due gare sono state vinte proprio una volta che mister Morelli ha tolto dal terreno di gioco il centravanti di ruolo, mentre in una sola occasione è accaduto l’esatto contrario, cioè si è vinto l’incontro dopo aver gettato nella mischia la classica prima punta. “Quest’anno abbiamo avuto molti problemi, in avanti, a livello di infortuni. Tant’è che, oltre a Crucitti, pure il sottoscritto in alcune gare ha dovuto fare il falso nueve. Ad ogni modo siamo tutti calciatori esperti: io, Crucitti, Trentinella, che a volta si è dovuto adattare ad esterno alto di destra, e via dicendo.  Ciascuno di noi deve dare sempre il massimo in ogni ruolo nel quale viene impiegato.  Avendo tanta qualità palla al piede, ci siamo trovati bene anche quando abbiamo giocato senza la prima punta di riferimento. Personalmente, quindi, mi sono trovato bene in entrambe le situazioni”.

Umbaca appartiene ad una categoria, quella dei fantasisti,  ormai poco di moda nel calcio attuale.  Tant’è che per “sopravvivere” bisogna il più delle volte “inventarsi” esterno offensivo. “Mi piace giostrare un po' in tutte le posizioni di attacco, anche se l’ideale  per me sarebbe quella di  trequartista. Ma nessuno gioca più con tale figura, tant’è che ormai io mi presento direttamente come esterno sinistro!” Nessun dubbio quando gli chiediamo per quale top club faccia il tifo e se c’è, o c’è stato, un calciatore al quale  s’ispira maggiormente. “Essendo milanista, mi sono sempre ispirato a Kakà che, quando ero piccolino, era un po' il mio idolo”.

Ferdinando Gaetano

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