Campilongo (Fc Lamezia Terme): "Urge alzare il tasso di qualità e di condizione atletica della rosa"

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Lamezia Terme - Primo gol lametino, sommando anche la sua precedente stagione in Eccellenza con la Vigor Lamezia, per il giovane terzino destro Vincenzo Miliziano.  E non avrebbe potuto scegliere gara più delicata e complessa per lasciare il segno. Il classe 2002 palermitano è il quattordicesimo calciatore diverso ad aggiungersi nella lista dei marcatori stagionali dell’Fc Lamezia Terme. Una squadra nella quale segnano un po’ tutti, dunque, tant’è che il capocannoniere è Maimone con soli quattro centri.  Un Lamezia che, contrariamente a quanto verificatosi nelle prime giornate, ben otto degli ultimi nove gol li ha segnati nei secondi tempi. Complessivamente, finora sono nove quelli maturati nella prima frazione e sedici quelli realizzati nella ripresa. Primo assist vincente per Umbaca, dopo aver invece usufruito di quelli di Maritato in occasione della doppietta segnata a Paternò.

Ribaltando il discorso, ovvero concentrandoci sui gol non incassati, si confermano di gran lunga migliori difese quelle di Cavese e Gelbison (ma quest’ultima con due gare in meno), avendo incassato appena otto reti a testa. A seguire il Trapani con tredici,   Lamezia e Acireale con quindici reti incassate in queste prime diciassette giornate. A maggior ragione dopo i tre gol ieri rifilati al Castrovillari, l’attacco più prolifico del girone resta quello licatese con ben trentatre gol;  quindi quello dell’Acireale (ventisette), Santa Maria Cilento, che ha però tre gare da recuperare, e Cittanova con ventiquattro, Gelbison e Lamezia Terme con 23 centri a testa. 

Nonostante la battuta di arresto rimediata al “D’Ippolito”, la Sancataldese resta una delle compagini ad aver fatto meglio in questo mese di dicembre. In tale speciale classifica la troviamo seconda, con 10 punti, assieme al Licata. Primo l’Acireale a 11, Cittanova e Paternò ne hanno racimolati 8, Trapani  (ma con quattro gare, e non cinque, giocate) e Rende (tre sole gare giocate)  7 , Sant’Agata 6, Lamezia e Cavese (ma con quattro gare) 5. In coda Aversa, con un solo punto raccolto negli ultimi 450’, e Troina, a zero ma sceso in campo solo tre volte.

Tornando alla sfida tra gialloblù e verde amaranto, in sala stampa mister Campilongo si è detto “soddisfatto per il risultato. Devo fare un plauso ai ragazzi poiché nell’occasione abbiamo giocato per quasi un’ora senza un centravanti di ruolo, e con centrocampisti al rientro dopo essere stati fermi un po’. A parte gli ultimi 5-6’, abbiamo bene interpretato la gara, cercando sempre di giocare palla a terra nelle uscite. Vincere questa partita era troppo importante per noi, innanzitutto per fare un regalo, in vista di queste feste natalizie, alla società, al presidente, ai tifosi ed a tutta la città. Fin quando abbiamo tenuto la squadra corta e con le giuste distanze, loro non ci hanno mai messo in difficoltà. Se non quando abbiamo sbagliato con Salandria, che ha perso palla al limite dell’area, ma è stato bravissimo Lai a sventare. A inizio ripresa mi sono arrabbiato perché siamo entrati mosci in mezzo al campo. Anche  perché qualora avessimo preso gol, questa partita l’avremmo persa 4-0. La Sancataldese è squadra che gioca a calcio con qualità, avendo diversi calciatori bravi e di categoria, gente che sa quello che vuole, insomma. A parte qualche piccola sbavatura, anche dietro, comunque, siamo stati abbastanza accorti”.

Dopo averlo provato nel corposo allenamento di martedì pomeriggio, il tecnico partenopeo ha inizialmente utilizzato Bezzon come falso nueve, con Provazza alla sua sinistra e Bollino sull’out destro. “Sapevo che non era il suo ruolo e non ne aveva le caratteristiche. Avendo però Maritato che non giocava da più di venti giorni e Haberkon fino a ieri a letto con dissenteria per via di questo virus intestinale che ha colpito tanti nostri elementi, ho dovuto fare di necessità virtù. Ho perciò preferito metterli entrambi verso la fine, dato che potevano garantirmi, Haberkon in primis, giusto una trentina di minuti nei quali far salire la squadra e fare da sponda con la loro forza fisica. Più di questo non potevo fare, anche perché pensavo che Maimone potesse darmi qualcosa in più in mezzo al campo, invece anche lui ad un certo punto stanchissimo mi ha detto di non farcela più. In questo frangente la squadra sta soffrendo a livello di condizione atletica e quindi dovremo lavorarci molto su. Ora un pò di tempo lo avremo, fermo restando che poi bisogna anche trovare il giusto equilibrio, dovendo necessariamente un po’ alzare il tasso di qualità”.

A chi gli chiede se la squadra stia iniziando a recepire i suoi dettami, risponde di “si, anche se finora ho avuto poco tempo a disposizione. In questa sosta natalizia avremo dieci giorni per poter lavorare bene e lo faremo anche con sedute doppie. La squadra comunque ha una buona dedizione al lavoro,  non si risparmia. Poi è normale che dobbiamo aggiustare alcuni punti che sono imprescindibili in questo campionato. Ad esempio servono calciatori che nell’uno contro uno facciano  necessariamente  male. Oggi (ieri ndr) in un paio di occasioni con Bezzon e Provazza non siamo mai riusciti a saltare l’uomo e questo ti fa capire che bisogna un po’ alzare l’asticella”.

Chi, invece, ieri lo ha fatto con facilità, è stato Umbaca, apparso quasi una sorta di marziano, per gamba e freschezza, rispetto ai compagni. “Vero, però almeno inizialmente mi serviva un po’ più di esperienza, per questo ha inizialmente giocato Bollino. Faccio i complimenti a Umbaca perché è entrato bene, facendo una grandissima azione in occasione del gol, e mettendo quella bellissima palla dietro per Miliziano, dal canto suo bravo a farsi trovare pronto. Solo che non dobbiamo tenere solo Umbaca in grado di fare queste cose. Se si vuole puntare a vincere il campionato, ne dobbiamo avere tre-quattro di calciatori in grado di fare tali giocate”.

Campilongo rimarca poi che “dei giovani non andrà via nessuno. Anzi ne prenderemo qualche altro. Ci serve, ad esempio, un esterno sinistro di grande qualità e gamba. Non possiamo pretendere di far giocare cinquanta partite a Tipaldi. Se oggi avessi avuto un calciatore in grado di subentrargli, visto pure che il ragazzo non stava al 100% per il residuo di un problema al flessore, lo avrei mandato in campo. Lo stesso dicasi per un centrale difensivo. Se i giovani sono bravi io li faccio giocare. Oggi (ieri ndr) abbiamo visto quanto fosse bravo il numero undici avversario Liga, ebbene è un 2003.  E poi sui giovani puoi lavorarci essendo come delle spugne che assorbono molto le nozioni che impartisci loro. Finora non ne ho avuto il tempo, ma solitamente mi piace, a fine allenamento, restare venti-trenta minuti con loro per fargli capire la postura e altri aspetti che devono tenere. Ad esempio Provazza è un calciatore che viaggia sempre su  un unico binario, mentre dovrebbe, ogni tanto, puntare anche verso l’interno del campo.  Ogni domenica di under ne devono scendere in campo quattro,  se non sono bravi quindi finisci per giocare sempre sette contro undici”.

C’è ancora molto da migliorare per vedere in campo il tipo di gioco caro all’ex allenatore di Empoli e Frosinone. “Di tiri in porta oggi ne abbiamo fatti pochi. Con le mie squadre sono abituato a riempire la difesa avversaria con cinque-sei calciatori, ad andare al tiro ripetutamente anche dal limite dell’area. Quanto fatto contro la Sancataldese da questo punto di vista, per me, e lo dico senza presunzione, non è niente. I miei esterni devono complessivamente fare venti tiri in porta, così come gli attaccanti”.

Saggia la risposta a chi gli fa presente che, nella parte alta della classifica, dopo i risultati di quest’ultima giornata non è cambiato niente. “Noi in questo momento dobbiamo puntare a restare nel gruppone, pensando nel frattempo  a lavorare per stare meglio fisicamente e aggiustare la squadra tatticamente e tecnicamente. Solo così facendo puoi essere in grado di  vincere sia in casa che in trasferta, e quindi dare un’accelerata a questo campionato”.

Proviamo a far sbottonare un po’ di più l’allenatore gialloblù sul mercato. “Sicuramente, e lo dico con grande serenità, faremo qualcosa perché ne abbiamo bisogno nei ruoli importanti. Con il direttore abbiamo parlato su dove intervenire, senza ovviamente stravolgere troppe cose essendo, lo ripeto, complessivamente un buon gruppo. Però dobbiamo necessariamente alzare il tasso di qualità”. Visto il numero già corposo di over in rosa, qualcuno dovrà necessariamente far le valigie. Ad iniziare, ovviamente, da coloro che non hanno reso per quelli che erano i loro, spesso altisonanti, trascorsi. “Sicuramente qualcuno che non si adatta a questo tipo di gioco per caratteristiche, situazioni tattiche o varie, potrebbe andar via. Ma lo decideremo – conclude, sorridendo, Campilongo - in camera caritatis  assieme al direttore ed alla società”.

Ferdinando Gaetano

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