Eccellenza, domenica la finale play-off Sersale - Sambiase. Ennesima delusione in casa Vigor

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Lamezia Terme - Sarà Sersale – Sambiase la finale play-off del mini torneo di Eccellenza calabrese. Sfida tutta a tinte giallorosse, quella in programma domenica al “Ferrarizzi”, con in palio il prezioso pass per prendere parte al prossimo torneo di serie D.  Ma sarà anche una finale tra due squadre allenate da tecnici lametini, del quartiere Nicastro a voler andare ancor più nel dettaglio, quali sono Giuseppe Saladino e Danilo Fanello.

Nessuna sorpresa, dunque, rispetto a come si era chiusa la regular season.  Presilani e sambiasini erano stati gli unici club ad aver collezionato solo vittorie e pareggi nelle sette partite, a testa, giocate. Quindici punti per parte valsi il primato in condominio, con il Sersale alla fine primo esclusivamente per l’appena  migliore differenza reti generale. Ciò gli permetterà di giocare in casa, e con due risultati su tre a disposizione, anche l’atto finale di questa tribolata stagione. Nessuna squadra nei play-off è riuscita a sovvertire il fattore campo, ovvero a prevalere sul terreno della migliore classificata. 

Se il Sambiase Lamezia 1923 era facilmente pronosticabile in finale, viste le ambizioni mai nascoste e l’organico di primissimo piano, la sorpresa, anche se fino ad un certo punto, è rappresentata dal Sersale Calcio, ripartito, a inizio aprile, si con un discreto parco giocatori, ma non certo  paragonabile, per nomi e investimenti fatti, a quelli su cui potevano contare Vigor Lamezia, lo stesso Sambiase e, tutto sommato, anche Locri e Scalea. Tanto di cappello al lavoro svolto dalla dirigenza presilana e dall’allenatore, lametino doc, Giuseppe Saladino. Una doppia soddisfazione per quest’ultimo, considerate le sue passate esperienze sia alla Vigor, dove ha ricoperto le mansioni di vice allenatore in Serie C, che al Sambiase, guidato in Eccellenza.

Ancora una cocente delusione, invece, in casa  Vigor Lamezia. Non è bastato l’aver riveduto e sensibilmente rinforzato il gruppo rispetto a quello di inizio stagione. Proprio nella gara nella quale bisognava dare tutto, Foderaro e compagni hanno invece fornito una prestazione insulsa e priva di mordente. Il Sambiase, già forte  e carico di suo, ha ovviamente ringraziato e volato in finale proprio ai danni dei  “cugini”. E’ invece passata inosservata ai più l’eccessiva presenza di pubblico sugli spalti, tribuna in primis, dell’impianto di via Savutano. Molte più persone rispetto alle già troppe presenti nel derby dello scorso 25 aprile, allorquando, proprio per questo motivo, il sodalizio giallorosso si vide infliggere un’ammenda di euro 300,00 dal Giudice Sportivo. Poco meno di trecento gli spettatori che avrebbero potuto assistere dal vivo alla stracittadina, ovvero il 25% della capienza ufficiale del “Renda”. In realtà, e le stesse foto della gara parlano chiaro, ce n’erano almeno il doppio. Niente di grave, naturalmente, se non fosse che c’è una pandemia ancora in corso e quindi il timore giustificato per qualche pericoloso assembramento, con mascherina tenuta per lo più abbassata dai presenti, vistosi soprattutto durante i, sia chiaro più che legittimi e meritati, festeggiamenti finali. A proposito della stracittadina di domenica scorsa, ieri il Giudice Sportivo ha inflitto un’ammenda di 250,00 euro al club giallorosso “per avere – si legge nella decisione – i raccatapalle durante la gara, volontariamente ritardato la restituzione del pallone per favorire la perdita di tempo e avere uno di essi rivolto più volte all’arbitro parole irrispettose, nonché per comportamento offensivo da parte dei propri sostenitori nei riguardi dei sostenitori della squadra avversaria”.

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Se la vittoria dei giallorossi è arrivata solo nei minuti finali, grazie ancora una volta ad un calcio di rigore, lo si è dovuto, probabilmente, al fatto che ha sostanzialmente retto la linea arretrata biancoverde, imperniata sul duo Cucinotti – Carubini. Due elementi che andrebbero sicuramente riconfermati per la prossima stagione, al pari dei vari Vitolo, Malerba, Haberkon, Paviglianiti e Russo.  Sebbene domenica scorsa quest’ultimo abbia molto deluso al pari di gran parte dei propri compagni, resta un giocatore che in Eccellenza è in grado di fare la differenza ogni qualvolta lo voglia.   

Passano i presidenti, le dirigenze, i direttori, gli allenatori ed i calciatori, insomma, ma il sodalizio vigorino continua a non vincere un campionato sul campo, leggi primo posto finale, dal 1987. Anno a cui risale anche l’ultima vittoria della Vigor Lamezia contro il Sambiase in una gara di campionato. Neanche il direttore generale Gabriele Martino, arrivato ad ottobre voluto dal presidente Saladini, è sin qui riuscito a spezzare questa sorta di incantesimo malefico. 

 “Non è il momento di nascondersi dietro ad un dito, domenica  - ha dichiarato in una nota diramata dall’ufficio stampa biancoverde - non abbiamo giocato bene. Nonostante ci fossimo preparati al massimo non lo abbiamo dimostrato in campo. Ne siamo pienamente consapevoli per il rispetto che dobbiamo ai nostri tifosi ed anche a noi stessi. Lo dobbiamo anche al Presidente ed alla società che ha investito sul territorio. È tempo di avviare una profonda riflessione, serve un’analisi fredda e lucida”.

Anche l’ex diggì della Reggina ha sbagliato qualcosa a livello di mercato, soprattutto in mezzo al campo. Vedi l’ingaggio  della “meteora” Castiglia, mai schierato neanche un minuto dapprima poiché in ritardo di condizione, poi per un problema muscolare; del poco utilizzato Villa o del deludente Scozzafava.  Altre sue (magari non completamente visto che non ne abbiamo la certezza)  scelte si sono invece rivelate azzeccate,vedi Cucinotti, Carubini, Paviglianiti e Haberkon.  

Luci ed ombre anche per quanto concerne la gestione tecnica di mister Vargas. Non ci è piaciuto l’aver insistito, domenica scorsa, su elementi quali Scozzafava e Ferrara, che già da qualche giornata erano apparsi in netta involuzione dopo, specie nel caso del classe 2001, un buon avvio nella regular season. Così come non ci ha convinto l’aver voluto il paraguaiano Lugo Martinez, visibilmente appesantito e lento per poter fare la differenza. I tempi nei quali collezionava venti presenze in B con il Bari sono apparsi lontani anni luce. Per non parlare del mancato impiego di Malerba in questi play-off, nei quali  avrebbe invece dovuto rappresentare la freccia decisiva nell’arco biancoverde. Ancora di più se si pensa che non era stato rischiato nelle ultime gare della prima fase proprio per farlo guarire completamente dallo stiramento accusato contro il Soriano. Né si può certo dire che Vargas sia riuscito a motivare al massimo i suoi in una gara, qual era la semifinale play-off in casa del Sambiase, nella quale si sapeva di avere un solo risultato a disposizione. Ci stava di non riuscire ad espugnare il “Renda” ma la squadra è parsa non crederci mai. Molle, costantemente soffocata dal pressing e dal raddoppio sul portatore di palla avversario operati da Bernardi e compagni. L’unico tiro, peraltro piuttosto telefonato,effettuato  nello specchio della porta sambiasina nell’arco degl’interi 95’ la dice lunga sul tipo di partita giocata nell’occasione dall’undici vigorino. 

Queste le critiche che possono essere mosse all’ex nazionale cileno, riuscito, di contro, a conferire una certa solidità alla squadra, leggi miglior difesa del mini-girone.  L’area tecnica del Sambiase, composta da un allenatore e da due direttori che l’Eccellenza la masticano a memoria da anni, si è insomma dimostrata più brava di quella biancoverde. D’altronde Martino e Sorace questa categoria non l’avevano mai “frequentata” prima di quest’anno, abituati soprattutto ad operare nei palcoscenici professionistici.

Ferdinando Gaetano

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