Mosciaro (Vigor Lamezia): "Le gare si vincono pure 1-0. Il mio un recupero record"

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Lamezia Terme - Con una vittoria interna (2-0 al Cutro) aveva lasciato, causa infortunio, e con un’altra affermazione casalinga è ritornato. Una decina scarsa di minuti tuttavia bastatigli per scaldare i guanti del portiere avversario con una sventola da posizione defilata. “Avrei preferito entrare sul risultato di almeno 2-0. Invece – afferma Manolo Mosciaro - e’ stata una gara molto combattuta , che non siamo riusciti a chiudere anticipatamente. L’importante era vincere, comunque, e l’abbiamo fatto. Quando giochi contro  squadre che si posizionano  completamente dietro la linea della palla, non è mai facile fare gol, credetemi. Se sei lucido ed hai una condizione fisica straripante è un conto, ma noi non potevamo esserlo visto ch’eravamo reduci da una gara, giocata quattro giorni prima, nella quale ognuno di noi aveva dato qualcosina più del solito. Siamo stati bravi a sbloccarla con una palla inattiva e di conseguenza la partita si è incanalata su binari a noi favorevoli pur non essendo stati bravi a chiuderla prima del novantesimo”.

Per la prima volta in questa stagione, i biancoverdi segnano solo un gol tra le mura amiche. “E’ vero che siamo la Vigor - prosegue l’ex punta rossoblù - , squadra con una storia ed un certo blasone, però le gare si vincono anche come fatto domenica. D’altronde, se andate a vedere il cammino dell’Isola Capo Rizzuto, potrete constatare come abbia sin qui vinto sempre, o quasi, per 1-0. E stiamo parlando di una compagine che, per la rosa che vanta, potrebbe segnare tre-quattro gol ogni domenica. Invece vincono pure loro di stretta misura”.

Isola che, a differenza dei biancoverdi, ha però subito una sola rete in campionato. “L’obiettivo principale, per una squadra che punta in alto, è subire pochi gol. Aspetto a noi mancatoci nelle prime giornate. Se non ne avessimo incassato ben cinque nei 180’ iniziali, a quest’ora saremmo stati a non più di uno-due lunghezze dalla capolista. Fermo restando che sei punti non sono comunque irrecuperabili. L’importante è vincere sempre, al di la dei gol di scarto, anche se la gente da alcune gare come quella di domenica, tra una squadra che fino a due anni fa militava in Lega Pro e l’altra nei campionati regionali, magari si aspetterebbe la classica goleada, o quasi. Pur avendo in rosa calciatori che, a mio avviso, potrebbero benissimo giocare in categorie superiori,  è, e resta sempre, una squadra di Eccellenza, dalla quale è perciò impossibile pretendere che vinca sempre con tre-quattro reti di scarto”.

Mosciaro ritorna sul problema fisico che l’ha costretto a saltare tre giornate di campionato ed altrettante in coppa. “Ho cercato di fare il massimo per rientrare prima possibile: piscina, bici, palestra, fisioterapia e quant’altro, lavorando otto ore al giorno. Ritengo si siano visti i frutti, perché recuperare dopo soli ventotto giorni da uno strappo con lesione di sei centimetri non è da tutti. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Grazie al lavoro prefissatomi, nonché all’aiuto datomi da una persona che voglio citare, facendo nome e cognome, essendosi rivelata favolosa sul piano umano. Mi riferisco a Pino Suriano di Amantea, persona conosciuta in questo campo. Anche nello staff della Vigor  ciascuno mi ha aiutato, ma l’artefice principale di questo mio recupero record è stato Suriano”.

In estate, dopo un corteggiamento durato anni, il suo approdo in biancoverde. “Non avevo mai giocato in queste categorie prima d’ora. La Vigor, però, l’ho sempre ammirata, anche perché mi ha ripetutamente cercato in questi anni. Non è che in precedenza non ero voluto venire, semplicemente non si erano mai create le condizioni giuste, e non mi riferisco al lato economico. Quando sono andato via dal Cosenza, ad esempio, per trasferirmi all’Aversa, dopo due giorni mi ha chiamato la Vigor. Ecco, se quella telefonata fosse arrivata quarantotto ore prima, sarei venuto qui invece di andare a giocare a quattro ore di macchina da casa. Una squadra come la Vigor fa gola anche in Eccellenza. E’ un onore indossare questa maglia e siamo dispiaciuti per le delusioni date nelle primissime giornate. Di ciò ne sono consapevole anch’io. Per fortuna ci siamo ripresi, e direi alla grande, perché non è facile inanellare vittorie in fila giocando ogni tre giorni. Ci siamo tutti rimboccati le maniche. Ricordo, ad esempio, una frase che mi sono sentito dire, assieme al mister, al termine della gara interna di Coppa persa con la Cittanovese: “siamo a quattro punti dall’Isola e  già usciti dalla coppa”. Al che risposi al tifoso: “Aspetta un attimo perché non è assolutamente vero che siamo già stati eliminati”. La realtà oggi dice che ci basterà pareggiare 0-0 al D’Ippolito con l’Isola per essere qualificati in semifinale. La nostra è squadra che si allena bene, con i direttori sempre presenti ed i prof. che arrivano puntualmente mezzora prima allo stadio per preparare la seduta nei minimi dettagli.  Una famiglia, insomma, il che ci fa ben sperare per il futuro. Ci crediamo in tutto e per tutto, anche al primo posto finale perché sei punti, pur non essendo pochi, sono comunque benissimo recuperabili. Anche perché nel girone di ritorno avremo tutti gli scontri diretti in casa. Certo, sappiamo di non poter più sbagliare, per poi tirare le somme alla fine. C’è pure la coppa che probabilmente in questo frangente è per noi ancora più importante dello stesso campionato, per cui cercheremo a tutti i costi di arrivare fino in fondo. La Vigor, e lo dico con tutto il rispetto per le altre squadre del campionato, non può giocare contro squadre come il Gallico Catona”.

Oggi pomeriggio alle 17:00, intanto, mister Andreoli proverà uomini e schemi, in vista della trasferta di domenica a Paola, nel corso dell’amichevole con la Promosport in programma al “Rocco Riga”.

Ferdinando Gaetano

    

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