Vigor Lamezia, Bernardi tra passato e presente: dal ricordo del padre alla sfida con Totti

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Lamezia Terme - Insegue la sua ottava promozione in carriera, nonché la terza alle dipendenze di mister Fanello, il classe ’86 Alessandro Bernardi. Un altro dei migliori talenti espressi dal calcio lametino negli ultimi decenni. Una stagione per certi versi “strana” la sua, essendosi ritrovato, per la prima volta, come avversario nello stesso campionato quel Sambiase di cui è stato a lungo capitano e bandiera. Fu proprio lui, su rigore al 90’, a castigare quella che da ormai due stagioni è diventata la sua nuova squadra, ovvero la Vigor Lamezia, nella decisiva semifinale play-off del mini campionato di Eccellenza 2021, poi vinto proprio dai giallorossi. Non gli è invece riuscito l’esatto opposto nei due derby cittadini di questo massimo torneo regionale. Piuttosto evanescente, così come quella di un po' tutti i suoi compagni, la prestazione sciorinata dal trentasettenne calciatore nella stracittadina di andata; decisamente migliore quella sfornata poche settimane fa nel derby giocatosi al D’Ippolito, allorquando ha provato vanamente a scardinare, con i suoi affondi sull’out destro, la granitica difesa sambiasina. “Giocare il derby contro la squadra nella quale sono cresciuto calcisticamente, è stato emozionante. Ancora di più vedere gli spalti gremiti dopo tutte le vicissitudini che sono accadute in città a livello calcistico. E questa è stata una vittoria per entrambe le squadre, a prescindere dal risultato maturato in campo”.

Come già affermato dal diretto interessato, Alessandro si è formato proprio nella “cantera” del Sambiase. “Ho iniziato nel suo settore giovanile. Nonostante le numerose richieste provenienti da club professionistici, decisi di rimanere in giallorosso, giocando, già all’età di 14-15 anni, quindi sotto età, in prima squadra. Esordii a Locri, segnando, addirittura, il decisivo 1-0, e quindi mi conquistai subito un posto da titolare. Poi sono passato a Rende in serie D, iniziando la gavetta in tale categoria poi proseguita con Modica e Siracusa”.

Quindi l’assaggio della C2 al Rende ed il ritorno in D nella vicina Cosenza, da dove il calciatore lametino ha spiccato il volo verso categorie decisamente più prestigiose.  “Effettivamente – conferma – le mie stagioni migliori sono state l’anno della promozione dalla D alla C2 con il Cosenza e quelle giocate con la Ternana tra C1 e B”.

Proprio con la maglia del Cosenza ha conseguito il doppio, consecutivo, salto dalla D in C1. In rossoverde quello dalla C1 nella cadetteria. Esperienze inframezzate dalla breve parentesi alla Reggina, in B, dove fece in tempo ad esordire allo stadio Olimpico di Torino contro i granata. Le restanti quattro promozioni le ha conseguite con il Modica (dalla D alla C2), dove ha giocato titolare sotto età, il Sambiase (dalla Promozione in Eccellenza e poi da quest’ultima in D) e, nella passata stagione dalla Promozione in Eccellenza, la Vigor Lamezia.

Nell’estate del 2017, a soli 31 anni, la coraggiosa scelta di lasciare la serie C per ripartire dalla Promozione con il Sambiase. “Nonostante avessi ancora richieste in C, avendo due bambini piccoli decisi di lasciare il professionismo per stare accanto alla mia famiglia”.

Un altro momento particolare, ma decisamente meno felice, della vita di Alessandro Bernardi è stato quasi a fine 2010. Una delle otto vittime innocenti della strage consumatasi la mattina del 5 dicembre di quell’anno nei pressi del tratto lametino della SS18, allorquando un gruppetto di ciclisti amatoriali fu travolto da un’auto che viaggiava a folle velocità, era Fortunato Bernardi. “Mio padre – ricorda - mi seguiva sempre nella mia carriera di calciatore. Anche quella domenica in cui successe l’incidente, sarebbe dovuto venire a vedermi giocare, il pomeriggio, a Cosenza. E’ stato soprattutto lui a trasmettermi l’amore per lo sport. E’ stato un esempio per molti e tutt’oggi cerchiamo di mettere in pratica i suoi insegnamenti, sia nel lavoro che nella vita”.

Nonostante i quasi 38 anni (li compirà il prossimo 27 novembre), l’ex  Cosenza e Ternana anche in questa stagione ha sfoggiato delle ottime prestazioni. In particolar modo in questo girone di ritorno. Con sei gol, l’ultimo dei quali segnato giusto domenica scorsa con una gran botta da posizione oltremodo defilata, ai quali vanno aggiunti i tre fatti in Coppa Italia, è il vice-capocannoniere della squadra alle spalle del centravanti Catania. La scorsa annata, in Promozione, ne ha fatti dodici, chiudendo in quel caso solo dietro a Giovanni Foderaro alla voce reti segnate. Non meno importante la decina di assist vincenti sin qui serviti nell’attuale torneo. Un centrocampista dal gol, e dall’assist, facile, insomma. “Nonostante qualche piccolo problema fisico, sinora la mia stagione è stata positiva. Mi sento bene fisicamente e cercheremo di fare il massimo da qua fino alla fine per centrare gli obiettivi prefissati a inizio campionato”.

A proposito degli ultimi 90’, contro il Bocale si è ammirata una Vigor più forte delle avversità e che ha lottato fino alla fine con le unghie ed i denti. “Si, la squadra ha lanciato un forte segnale di compattezza, dato che, dopo gl’infortuni dei nostri due centrali difensivi, non abbiamo mollato la presa, riuscendo a portare a casa una vittoria meritata”.

Pochi dubbi quando gli chiediamo quale sia la sua posizione preferita in campo. “Ho iniziato da esterno alto di centrocampo, continuando poi a ricoprire quasi sempre tale ruolo.  Da terzino ho giocato giusto tre-quattro gare con il Catanzaro, in serie C. Prediligo giostrare da esterno di centrocampo o di attacco, sia a destra che a sinistra”.

Le scarpette di Alessandro devono ancora aspettare prima di finire attaccate al fatidico chiodo. “Spero di concludere la carriera il più tardi possibile. Una volta smesso di giocare, mi piacerebbe rimanere in questo mondo con altre mansioni, qualora se ne presentasse l’occasione”.

Poche le gare saltate da Bernardi nell’attuale campionato: la trasferta di Scalea per squalifica e la sfida interna con il Rende per influenza. Quindi, in casa contro la Paolana, l’infortunio muscolare  che lo ha tenuto fermo ai box nelle successive due domeniche. Rientrato nel secondo tempo a Gioiosa Jonica, dopo una ventina di minuti ha segnato il gol del raddoppio, tornando titolare nelle successive, nonché ultime, tre giornate. Delle ventidue gare giocate, ben diciotto le ha portate a termine senza essere sostituito. Solo una volta, nella già citata trasferta di Gioiosa, è subentrato in corso d’opera. Domenica, al “Lorenzon”, non ci sarà essendo incappato, contro il Bocale, nella quinta ammonizione stagionale. Potra’ tornare a dare il suo contributo negli ultimi 180’ della regular season.  Poi, a meno di un eventuale, quanto obiettivamente remoto, clamoroso crollo finale della capolista Sambiase, ci si giocherà tutto ai play-off, che potrebbero essere più corti del previsto qualora si riuscirà a chiudere con dieci, o piu, punti di distacco sulla terza. “Noi ce la metteremo tutta per evitare i play-off regionali. Ritengo, infatti, che se riuscissimo a passare direttamente alla fase nazionale, sarebbe un gran vantaggio per noi. Guardo il lato positivo dell’eventualità, e cioè che arriveremmo più freschi, più carichi, e con maggiori energie, agli scontri con le squadre di fuori regione. E poi ci sarebbe pur sempre una gara in meno da giocare per raggiungere l’obiettivo”.

Come ogni calciatore, e non solo ovviamente, anche Alessandro Bernardi ha la propria squadra del cuore a livello di top club, ma non un vero e proprio idolo.  “Tifo per il Milan. Non mi ispiravo a nessun calciatore in particolare, anche se mi piaceva tanto il modo di giocare di Totti, Roberto Baggio e Del Piero. Loro erano i miei idoli. Oggi non ci sono più campioni come loro. Con Totti, tra l’altro, ci ho giocato contro in un’amichevole Ternana – Roma finita 1-2”.

Ferdinando Gaetano

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