Vigor - Rende 3-1, pagelle e commenti

vigor-lamezia-291115.jpg

Lamezia Terme - Dopo quasi nove mesi, la Vigor Lamezia torna ad “espugnare” il D’Ippolito al termine di un derby iniziato nel peggiore dei modi e conclusosi in maniera esattamente opposta.  Tre punti d’oro che consentono a Malerba e compagni di salire a quota 7 (8 sul campo) ed accorciare a -4 dallo Scordia ed a -6 da quella terzultima posizione che, a meno di eccessivo distacco dalla sestultima, permetterebbe quantomeno di scongiurare la retrocessione diretta.  Certo, il cammino verso la salvezza resta più che mai in salita, non tanto per il distacco in classifica, quanto, soprattutto, per l’incertezza societaria e le quattro spade di Damocle, rappresentate dalle restanti gare dell’inchiesta “Dirty Soccer” che vedono coinvolti Arpaia, Maglia o Bellini, ancora pendenti sul sodalizio di via Marconi. Ma la squadra ha dimostrato di essere ancora viva e di non avere, com’è giusto che sia, alcuna voglia di mollare la presa. Con la speranza di ricevere in settimana news positive sul fronte societario dove si attendono sviluppi, in un senso o nell’altro, circa la trattativa con l’avvocato leccese Lippolis.

Tornando al calcio giocato, manco a farlo apposta il derby odierno ha ricalcato per grandi linee proprio quello giocatosi, sempre nell’impianto di via Marconi, oltre undici anni fa, e che ieri avevamo ricordato, in fase di presentazione, da queste stesse colonne. Anche se in quel campionato di serie D biancoverdi e biancorossi  (tra le cui fila militava quel Brunello Trocini ora tecnico dei rendesi) lottavano per la promozione diretta,  e non, come accade attualmente, per la salvezza, ed in tutt’altra cornice di pubblico (oltre quattromila spettatori allora, a fronte degli appena trecento di oggi) ed entusiasmo, anche quel 4 aprile 2004 i lametini andarono al riposo sotto di un gol per poi schiantare i cosentini nella ripresa, aggiudicandosi il match con il punteggio di 3-1.  Allora la rimonta fu firmata dai veterani Mangiapane, Castillo e Gerry Cavallo, stavolta dai baby Priorelli e Fioretti , oltre che dall’appena  ventiduennee Spanò.

LE PAGELLE BIANCOVERDI

MARINO  6.5  Torna in campo dopo quasi un mese e mezzo di riposo forzato per infortunio e lo fa nel migliore dei modi salvando più volte i suoi dalla capitolazione nei primi 20’. Provvidenziale sulle conclusioni dell’ex Papa e Gigliotti, sul diagonale vincente di Marchio riesce si a toccare la sfera ma non a sufficienza per impedirgli di insaccarsi beffarda dopo aver incocciato contro la faccia interna del palo

LETTIERI  6  Nonostante la giovane età (classe ’97) riesce a limitare i danni in avvio, tanto da suonare in un certo senso la sveglia ai suoi con un’interessante proposizione e conseguente cross radente in area

CIANCI 5 Prima metà di tempo da dimenticare, venendo spesso saltato dagli avanti biancorossi. Meglio nella ripresa che tuttavia non porta a termine per doppia ammonizione

IANNAZZO 5.5 Al pari dell’altro centrale, disastroso nel primo quarto d’ora allorquando spiana in almeno due occasioni la strada verso la porta al veloce Gigliotti. Bisogna tuttavia considerare che in questo caso stiamo parlando di un classe ’97 tornato peraltro titolare dopo diverse settimane di panchina e tribuna a seguito pure di qualche acciacco

MALERBA 5.5 Vale grosso modo lo stesso discorso fatto per Cianci. Ovvio che, per quanto fatto vedere la scorsa stagione in Lega Pro, dall’esterno di Pizzo ci si aspetti qualcosa in più

GIANNUSA 6.5 Nonostante l’esperienza, va anche lui un po’ in bambola nel primo tempo allorquando  sbaglia diversi appoggi. Nei secondi 45’ esce fuori prepotentemente dettando legge in fase d’impostazione e rendendosi autore delle due aperture illuminanti per il momentaneo 1-1 di Priorelli ed il definitivo 3-1 di Spanò

MANGANARO 5.5 Reduce da due turni di stop disciplinare a seguito del “rosso” rimediato in quel di Roccella, è schierato nell’undici titolare senza brillare particolarmente eccezion fatta per un interessante cross teso in area. Troppo nervoso, finisce per beccarsi con Musca beccandosi una gratuita ammonizione. Dal 11’st SPANO’ 7  Da’ la scossa alla squadra entrando in campo con grandissima determinazione. Va a pressare su ogni portatore di palla avversario che entri nel suo raggio d’azione, sfruttando nel migliore dei modi la ripartenza attraverso la quale  mette il sigillo sui 3 punti siglando il suo secondo centro stagionale.

GOLIA 5 Meriterebbe ben altro voto per quanto fatto vedere all’esordio con la maglia biancoverde, ma sul giudizio non può non pesare come un macigno la sciocca espulsione rimediata subito dopo esser stato sostituito da Guttà per qualche parolina di troppo rivolta al secondo assistente. Ci auguriamo che la multa (per noi inevitabile) lo induca ad un miglior controllo e minor nervosismo. Peccato perché era stato tra i pochissimi a salvarsi nel primo tempo, l’unico a riuscire con una certa facilità a saltare l’uomo, ed ora si corre il serio rischio di doverne fare a meno per almeno due giornate. Dal 29’st GUTTA’ SV Il suo ingresso dà peso e cattiveria agonistica in mezzo al campo

CARPINETA 5.5  Trequartista in fase di possesso per poi ripiegare a terzo mediano in quella di copertura. Più fumo che arrosto.

PRIORELLI  7.5 Tra i pochi, oltre a Marino e Golia, a salvarsi nella prima metà del match allorquando e’ l’unico ad impegnare, per giunta severamente, il pipelet biancorosso. Nella ripresa propizia il secondo giallo di Mallamaci, firma l’1-1 e sforna l’assist vincente a Fioretti. Dal 39’st CIRILLO SV

FIORETTI 6.5 Freddo nel trafiggere di precisione De Brasi per il momentaneo 2-1, non altrettanto nello sfruttare uno svarione dello stesso portiere avversario e chiudere anzitempo la gara. Potrebbe essersi trattato della sua ultima apparizione in biancoverde, essendo richiesto da Cosenza ed Ischia

GATTO 6.5 Otto punti nelle ultime cinque gare dove i suoi han dovuto arrendersi, peraltro in formazione a dir poco rimaneggiata, soltanto alla capolista Cavese. Ripropone Marino titolare e la sua scelta stavolta è premiata dal campo. Pur soffrendo terribilmente nel primo quarto d’ora, a poco a poco la squadra prende le misure ai più titolati ed esperti avversari, non concedendo loro scampo nei secondi 45’. 

                                                                                                                                     Ferdinando Gaetano

© RIPRODUZIONE RISERVATA