Calabria: Riordino province, dibattito acceso su Crotone che Governo vuole accorpare a Cosenza

mappa-province-calabria-governo-monti

Lamezia Terme, 23 ottobre - Nessuna proposta concreta è giunta a conclusione in consiglio regionale in materia di riordino di province. Domani, proprio il consiglio regionale si riunirà per deliberare, sul filo di lana, una proposta di riordino da presentare al Governo Monti sulle Province calabresi. C'è da dire che nelle ultime settimane il consiglio regionale è divenuto un vero campo di battaglia tra opposte fazioni: da un lato, i rappresentanti in consiglio delle province di Vibo e Crotone che non vogliono mollare il colpo e arrendersi a Catanzaro dopo aver raggiunto vent'anni fa l'autonomia dal capoluogo di Regione e, dall'altro, il "fronte catanzarese", spalleggiato anche da politici vibonesi e crotonesi, che vorrebbe ricreare la "vecchia" provincia di Catanzaro andando così contro lo schema del Governo che prevede di accorpare Crotone con l'estesa provincia di Cosenza e lasciare a Catanzaro la sola provincia di Vibo. Su questo argomento è intervenuto oggi Michele Filippelli, giovane avvocato rappresentante regionale dell'Unione Italiana, partito di centro destra. "Stasi e Bianchi si vergognino di riproporre la vecchia provincia di Catanzaro. Non ci prova neanche il Governo  - dice - che propone giustamente l'unione di Crotone con Cosenza I cittadini di Crotone debbono sapere - sottolinea in una nota - che la vicepresidente Stasi e la senatrice Bianchi sono le nemiche della provincia pitagorica. La loro indecente proposta, in via subordinata di far rinascere la vecchia provincia di Catanzaro, denuncia che sostengono il disegno egemonico di Scopelliti e compagni catanzaresi, quello di far rinascere la vecchia provincia catanzarese, proprio quella provincia contro la quale hanno lottato i più illustri rappresentanti istituzionali di Crotone degli ultimi 2 decenni". Di contro, appresa la nota di Filippelli, ecco arrivare la contro replica della senatrice Dorina Bianchi, tirata in ballo, assieme alla Stasi, dallo stesso esponente di centro destra. La Bianchi precisa di aver "espresso il mio voto contrario al decreto sulla spending review che ha sancito la scomparsa della provincia di Crotone dopo aver registrato un'assoluta mancanza di sensibilità e di confronto del Governo sugli emendamenti da me proposti. E, inoltre, mai e poi mai - precisa poi - ho sostenuto in alcuna sede il ripristino della vecchia Provincia di Catanzaro". "Già a partire dai primi mesi del 2010, quando cioè ha cominciato a diventare consistente l'eventuale soppressione della nostra Provincia - ha rimarcato la senatrice del Pdl - ho più volte manifestato pubblicamente la mia volontà di mettere in campo ogni azione politica e parlamentare finalizzata a scongiurare ipotesi e orientamenti di tal genere non ultimo un emendamento che, nel rispetto dell’articolo 133 della Costituzione, prevedeva l'adesione alla provincia pitagorica dei comuni della fascia ionica e di San Giovanni in Fiore, facenti parte della provincia di Cosenza"."Rammarica - conclude Dorina Bianchi - che il giovane coordinatore regionale dell'Unione Italiana, Filippelli abbia preso un abbaglio dettato forse dall'inesperienza e frettolosità nel ricostruire una vicenda che ha avuto un iter parlamentare e politico, per quanto mi riguarda, chiaro e mai ambiguo". Il botta e risposta, dunque, sintetizza l'aria tesa che si respira ad un giorno dalla riunione del consiglio regionale che dovrebbe varare una proposta unitaria da far arrivare sul tavolo del ministro Patroni Griffi, probabilmente ormai fuori tempo utile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA