Crisi di governo, ecco cosa potrà cambiare a livello locale: parlano i deputati Furgiuele e D’Ippolito

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Lamezia Terme – In pieno valzer delle consultazioni per la formazione di un nuovo governo, c’è chi, come il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, ritiene che “il panorama politico locale, ovviamente, non è immune agli effetti dei “cambiamenti climatici” che si registrano a livello nazionale”, e chi, invece, come Giuseppe D’Ippolito, deputato Movimento 5 stelle, reputa che “tutte le questioni di carattere nazionale, che riguardano l'organizzazione del Paese, non hanno alcun riflesso su quelle territoriali,sia regionali che lametine”. Questi, in buona sostanza, i punti di vista dei due parlamentari lametini in un momento estremamente delicato per le sorti del Paese che, alla fine delle febbrili trattative nei palazzi romani, dovrebbe sfociare in un esecutivo dal colore giallorosso, cioè M5s-Pd. Anche se Matteo Salvini è di tutt’altro avviso, indicando come “via maestra non i giochini di palazzo e governi contro, ma solo le elezioni”. Come conferma Furgiuele: “La paura del voto fa novanta e diverse forze politiche fanno di tutto per rimandarlo, tranne la Lega che è realmente pronta per una verifica elettorale”.

Quindi, il deputato lametino della Lega rivolge lo sguardo al territorio calabrese, considerato il doppio appuntamento autunnale con le urne per la Regione e il Comune di Lamezia (in quest’ultimo caso, si attende comunque l’udienza del Consiglio di Stato sullo scioglimento il 19 settembre). “Ritengo tuttavia – dice Furgiuele - che questa volta non ci saranno grossi sconvolgimenti nella geografia politica. Ad esempio, per quanto concerne il discorso regionale, nulla cambia per noi, poiché non avevamo prima nessuna intesa con il Movimento 5 stelle, in quanto la Lega è cardine ineludibile dell'area maggioritaria dell'elettorato, cioè quella di centrodestra. Dirò di più: l’attuale crisi politica nazionale sarà un ulteriore collante tra le forze di centrodestra il quale renderà oltremodo competitive le alleanze in vista dei turni regionali emiliano e calabrese, turni che inevitabilmente diverranno test di valenza nazionale. La Lega vuole vincere per cambiare la Regione dall'interno, dagli uffici, dalle dirigenze molte delle quali incapaci e non all'altezza delle sfide che i tempi ci impongono di vincere”.

Poi, Furgiuele si concentra su Lamezia: “Sul piano comunale, auspico un’intesa granitica e rivoluzionaria tra forze affini e responsabili. La qualità delle squadre prima di tutto. A Lamezia c’è un centrodestra di giovani che deve impossessarsi della scena politica e farlo senza paure o timori reverenziali. I tempi stanno cambiando, Lamezia vuole di più e la credibilità degli attori politici non la stabiliscono i soliti vecchi sponsor o le famiglie un tempo dominanti, ma la pulizia e la competenza. La Lega in questo senso sta lavorando sodo: abbiamo un bellissimo vivaio, fatto di donne e uomini che da anni si formano a stretto contatto con le nostre migliori risorse intellettuali, vedi il successo all'Accademia. Sono convinto – aggiunge il deputato della Lega - che anche in altri ambiti moderati ci siano personalità fresche, spendibili che meritano di guidare il processo politico cittadino. Il momento è buono per chi vuole misurarsi partendo dai valori. La mancanza di credibilità che caratterizza tanto vecchiume può essere un’opportunità per chi aspira a dire la sua. Bisogna approfittarne però, altrimenti i grumi del passato si faranno liste e listelle e Lamezia sarà punto e a capo”. 

Parla di “priorità” il deputato M5s D’Ippolito: “Adesso è in corso il tentativo di dare al Paese un nuovo governo, un governo stabile. Questa è la priorità. Ci sono delle trattative, è cosa nota, tra il Movimento 5 stelle e il Partito democratico sulla base di rispettive indicazioni programmatiche, cioè dove far andare il Paese se ci sarà questo accordo di governo per i prossimi anni. Quindi, ogni forza politica è impegnata, ciascuna con la propria posizione, per il futuro del Paese. C’è chi preme per andare a nuove elezioni, cioè le forze di centrodestra, e c’è chi invece spinge per un governo che porti avanti dei punti: il Movimento 5 stelle e il Pd”. Continua D’Ippolito: “La legge elettorale e il dato elettorale del 2018 non hanno consegnato al Paese una maggioranza in grado di governare da sola la cosa pubblica, quindi è stato necessario un contratto di governo. Contratto di governo che era stato fatto con la Lega. Lega che si è tirata indietro sotto Ferragosto, e adesso si è aperto un nuovo capitolo. Quindi, bisogna capire se sarà possibile dare al Paese un governo stabile con un programma definito, oppure se le condizioni sono tali da tornare al più presto al voto.  Quindi – conclude - le questioni territoriali non solo sono successive, ma non c'entrano. Il Movimento 5 stelle ha la sua autonomia. Adesso è inevitabile che ci sia un contratto di governo, se ci sarà, semplicemente perché i numeri non permettono al Movimento 5 stelle di governare da solo. Altro è tutto ciò che accade sul territorio, che si valuterà più avanti”.

Giuseppe Maviglia

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