Incontro dei 5 stelle su sanità e ruolo di Lamezia: D’Ippolito e Cotticelli contrari ad inserimento ospedale nell’Azienda unica

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Lamezia Terme - “Mi sono espresso favorevolmente sull’integrazione dei due Poli ospedalieri della stessa città. La logica e l’economia vanno in questa direzione. Ma è folle pensare di unire due giganti inserendovi l’ospedale lametino, che è una struttura più piccola e che quindi andrebbe a essere penalizzata. Invece, il “Giovanni Paolo II” va potenziato e reso ancora più efficiente. E poi, che fine farebbero Soveria Mannelli e Soverato che sono collegati in rete?”. È molto ferma la posizione di Saverio Cotticelli, commissario ad acta per la sanità in Calabria, sul tema che da qualche tempo infiamma il dibattito politico, e non solo. 

Cotticelli parla al convegno “La sanità calabrese e il ruolo di Lamezia Terme”, organizzato dal Meetup locale Lamezia 5Stelle e dal Movimento fondato da Beppe Grillo. Una sanità regionale che non naviga in buone acque, tanto che a breve uscirà il decreto del governo con misure straordinarie sull’emergenza sanitaria nella nostra terra, e il premier Giuseppe Conte ha annunciato un Consiglio dei Ministri ad hoc in Calabria. 

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“Quando sono arrivato in Calabria, pensavo che fosse solo una questione di disordine amministrativo. Ma poi, col passare dei giorni, mi sono accorto che c’era un disegno criminoso raffinatissimo. Ho soprattutto constatato l’abbandono delle strutture e la rassegnazione dei pazienti. Il ministro Grillo è venuto qui per sincerarsi di tutto ciò. Per prima cosa, ho chiesto di avere degli strumenti adeguati, anche per revocare chi non ha raggiunto gli obiettivi o non aveva pienamente i requisiti, e anche dotazioni finanziarie per la messa in sicurezza delle strutture” rimarca Cotticelli. Secondo cui, però, “non è tutto da buttare: ci sono energie preziose, che però sono oppresse da alcuni prepotenti. Adesso basta! Il mio compito è moralizzare le attività relative alla sanità”. 

Il farmacista Dariush Assadi (Meetup Lamezia 5 stelle), snocciola, invece, una serie di dati sulla sanità calabrese poco rassicuranti: “Dopo dieci anni di commissariamento, siamo ultimi nella classifica dei punteggi Lea. Le perdite, nel 2018, ammontano a 130 milioni. E spendiamo 300 milioni l’anno per la mobilità passiva”. Tagliente il contributo del deputato M5s Giuseppe d’Ippolito: “Stiamo assistendo in vista delle elezioni regionali a un tentativo di conquista nella sanità dei posti di potere che contano. Ma poco importa se questa avviene sulla pelle dei calabresi”. 

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D’Ippolito ribadisce quindi la sua contrarietà alla fusione tra ospedale e Policlinico di Catanzaro: “Mi sono espresso contro perché si vuole costruire un grattacielo senza le fondamenta, cioè senza una seria programmazione che la possa giustificare. Secondo: il Policlinico universitario ha una esposizione debitoria di 106 milioni di euro. Quindi, non esiste al mondo prendere una struttura in salute e incorporarle un’altra che invece sta male. Per arrivare al “gioiello”: l’inserimento del “Giovanni Paolo II” nell’Azienda unica. Il primo problema è che Lamezia fa parte di una rete in cui ci sono anche Soveria Mannelli e Soverato.

Quale sarà il loro destino? Questi soloni dei consiglieri regionali considerano il “Giovanni Paolo II” poco più che un reparto, non una struttura con una sua complessità. Non abbandoniamo Lamezia” conclude il deputato M5s “rendiamola elemento centrale della sanità della nostra regione”. E, a giudicare dalla presenza in sala del deputato della Lega, Domenico Furgiuele e del sindaco Paolo Mascaro, l’appello di d’Ippolito sicuramente non cadrà nel vuoto.   

Giuseppe Maviglia 

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