Lamezia: Comitato Sussidiarietà e Lavoro critica progetto porto turistico

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Riceviamo e pubblichiamo

Lamezia Terme, 11 settembre - "Il Comitato segue con attenzione il dibattito politico presente nella nostra Città  ponendo sempre forte attenzione sul lavoro, sul lavoro che viene negato, sull’apatia della società civile ai temi dello sviluppo ed anche all’abbassamento del senso civico di cui ormai é pervasa  la rappresentanza del corpo elettorale. In questi giorni , ma con esattezza domani scade il termine per concorrere con la  presentazione di progetti migliorativi per la realizzazione del Porto turistico. La storia della città di Lamezia Terme fa comprendere come questa città non ha mai avuto la vocazione per il mare. Infatti il suo primo strumento urbanistico generale il Programma di fabbricazione trascurava completamente questo settore economico di sviluppo della città. Sambiase e Nicastro hanno da sempre avuto come luogo per la balneazione il territorio di Gizzeria, poi ampliato a Falerna e successivamente anche a Nocera, e tutt’oggi è pressoché così. Solo dopo la metà degli anni ottanta si incominciò a pensare a Lamezia come città del mare, e la P.A. affidò ad un gruppo di tecnici locali l’incarico di redigere un  progetto per la realizzazione di un porto turistico ed un lungomare. Il progetto, ubicato in località Cafarore nei pressi del Camping Ulisse, fu approvato da Consiglio comunale ed ottenne un finanziamento di 30 miliardi di lire. Le amministrazioni successive non furono all’altezza di chiudere la pratica amministrativa ed appaltare i lavori. Dagli anni 90 al 2005, il progetto per il porto turistico cadde nel dimenticatoio, fino a quando un gruppo imprenditoriale  presentò una progettazione di massima per la realizzazione di un porto canale con darsene in località Cafarone/Marinella. Il progetto molto bello, previsto con un bacino da realizzare nell’entroterra come il precedente, con l’aggiunta di una serie di darsene lungo le quali realizzare delle abitazione turistiche. Quest’ultima aggiunta si comprendeva benissimo in termini di fattibilità economica atteso che i soldi messi in gioco erano privati. Il progetto fu respinto dalla P.A. in quanto il proponente aveva sbagliato l’iter di presentazione del progetto. Questo però spinse la P.A. ha dare incarico ad un gruppo di progettisti di redigere delle soluzioni di massima studiando diverse tipologie portuali. Il lavoro venne presentato, tra questi c’era anche la soluzione presentata dal gruppo di imprenditori, nella stessa ubicazione territoriale. A tale lavoro non seguì alcunché, non fu nemmeno contattato il gruppo di imprenditori interessati a realizzare il porto. Dal 2005 al 2012, il porto ricadde nel dimenticatoio, fino a qualche settimana fa,  un Ingegnere di Vibo Valentia ha presentato un progetto per la realizzazione di un porto turistico nei pressi del pontile nell’area Sir del Comune. Il progetto è previsto a ridosso del Pontile, e non nell’entroterra , in una zona certamente non direttamente collegata alla città consolidata. Tutto questo rientra in una logica ormai chiara da tempo, infatti il Consorzio industriale si appresta a trasformare la zona  dove doveva sorgere la Biofata, in area turistica. Il Comune ha già inserito una zona di circa 130 Ha di terreno come turistica nella stessa zona, tra le proposte per la manifestazione d’interesse nella stesura del PSC, ed il porto corona un progetto completo di turismo integrato. La debolezza della proposta sta nel fatto che al progetto è stato allegato un piano di fattibilità economico ma non c’è nessuna Banca, a differenza del precedente progetto, che ne attesti il finanziamento, insomma non si sa chi ci mette i soldi. Certamente questo elemento di debolezza la P.A. lo risolverà prima di concedere a chicchessia l’area interessata dalla progettazione, andando a discutere nella progettazione definitiva una ubicazione più opportuna per la città ed i cittadini di Lamezia Terme. Certamente sarebbe molto importante capire chi è l’imprenditore che vuole realizzare questa opera molto importante per la città come lo era  la Biofata, per evitare come spesso è avvenuto in quell’area che si favorisca un prenditore, che sono i soggetti che hanno rovinato l’economia regionale e lametina in particolare. Il Comitato su questo progetto del Porto Turistico, intende realmente adoperarsi per sviluppare un dibattito , aperto  e plurale , attento a coinvolgere le Imprese presenti sul Nostro Territorio per dare libertà di sviluppare l’arte delle nostre Maestranze , presenti nei diversi settori , cosi da contribuire a sviluppare una coscienza imprenditoriale di livello, sui cui la città deve puntare".

Salvatore Cittadino, presidente Comitato Civico Sussidiarietà e Lavoro

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