Lamezia, Comune replica su piano di fabbisogno

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Lamezia Terme - Il sindaco Paolo Mascaro interviene sulla bocciatura da parte del Viminale del piano di fabbisogno. "Si tratta di atto endoprocedimentale di mera istruttoria e non di atto di “bocciatura”; invero, il Ministero, ricevuta in data 06/11 u.s. richiesta da parte del Comune di Lamezia Terme di autorizzazione alle assunzioni, necessaria unicamente a causa del pre-dissesto purtroppo dichiarato dall’Amministrazione Speranza nel 2014 a cagione di nove anni di disastrata gestione del centro-sinistra, ha evidenziato la necessità per l’ente di rispondere ad alcuni rilievi evidenziando che “la prossima seduta utile sarà nel mese di dicembre”. Nessuna bocciatura, dunque, ma mera necessità di integrazione e di controdeduzioni così come è sempre avvenuto per tale tipologia di procedura".

"Al riguardo - aggiungono dal Comune - con riferimento ad alcuni dei rilievi mossi, che il rendiconto 2019 è stato approvato il 23/07/20 in anticipo rispetto alla scadenza di legge del 31/07/20, che il bilancio consolidato è stato approvato il 18/09/20 in anticipo rispetto alla scadenza del 30/11/20, che il piano di fabbisogno è coerente con quanto previsto nel DUP 20/22, che il Piano delle Performance è stato approvato il 19/08/20. Con riferimento, poi, alla richiesta relazione tecnica del Responsabile del Servizio Finanziario ed alle controdeduzioni in ordine allo stato del contenzioso, ai debiti fuori bilancio ed ai debiti delle società partecipate, si trasmetterà quanto richiesto, ad integrazione di quanto comunque già inviato, già nella prossima settimana. Ciò chiarito, doveroso rimarcare due ulteriori aspetti".

"Da un lato, la gravità di quanto accade oramai da tempo, essendo già avvenuta in epoca commissariale con i pareri dei revisori, e cioè la trasmissione ad organi di stampa di atti endoprocedimentali ancora confinati al protocollo interno all’ente; sul punto, è stata richiesta ai Dirigenti dell’ente immediata relazione non essendo ammissibile che atti interni vengano ad essere illegittimamente trasmessi all’esterno ingenerando errate letture e confusione somma. Dall’altro, e dal punto di vista meramente politico, l’assenza di ritegno e di vergogna da parte delle forze del centrosinistra che incredibilmente tacciano di dilettantismo l’attuale amministrazione. E’ invero noto a tutti che la città è sprofondata nel baratro nell’ormai lontano 2014, con dichiarazione da parte del Consiglio Comunale del pre-dissesto in data 27 marzo del detto anno, e ciò stante la dissennata gestione amministrativa che aveva creato un mare infinito di debiti, alcuni dei quali, quale quello idrico per 14 milioni, addirittura ed incredibilmente non presenti nei residui e nei bilanci; in particolare, coloro che parlano di dilettantismo avevano lasciato a giugno 2015: anticipazioni di tesoreria per quasi 12 milioni di euro e fatture da pagare risalenti ad almeno 18 mesi prima; fondi vincolati non ricostituiti per milioni e milioni di euro; pignoramenti che avevano addirittura superato in alcuni periodi i 3 milioni di euro; derivati che producevano all’anno sopravvenienze negative per oltre 500.000 euro; interessi passivi per centinaia e centinaia di migliaia di euro l’anno; regime di salvaguardia nelle forniture luce e gas che producevano aggravio di circa il 30% dei costi ed interessi moratori esosi".

"Il disastro - dice Mascaro - provocato da quel centro sinistra che dovrebbe semplicemente vergognarsi anche solo a parlare stante l’incontestabile evidenza dei fatti ma soprattutto dei numeri, oggi è per fortuna risanato; invero, nel 2020, risanate oramai le anticipazioni di tesoreria di euro 12 milioni, non si è fatto neanche per un solo giorno ricorso a detto istituto; le fatture vengono onorate nei termini di legge e spesso ben prima dei 30 giorni dalla ricezione; i fondi vincolati sono tutti ricostituiti al 31/12 di ogni anno ed addirittura non vengono mai utilizzati nel corso dell’esercizio; i derivati sono stati definiti e comunque non producono più oneri e passività; non si pagano più interessi passivi; persistono solo pochi pignoramenti, la maggior parte dei quali contestati; non vi è regime di salvaguardia per le forniture di luce e gas. Rivolga, quindi, a se stesso il centro-sinistra le risibili accuse oggi avanzate nei confronti di chi ha l’indiscutibile e riconosciuto merito di aver risanato un Comune lasciato formalmente in predissesto ma in realtà in un dissesto che era stato all’epoca evitato solo per aver fatto improvvisamente “evaporare” debiti (quali quello idrico per euro 14 milioni) poi ricomparsi e che sta, con tanto sacrifico e con oculata gestione, pagando l’attuale amministrazione. Ricordi, poi, il centro-sinistra che gli unici Comuni costretti a chiedere autorizzazione per l’approvazione del piano di fabbisogno sono quelli che derivano da scellerate gestioni che conducono a dissesto e pre-dissesto e che detta necessità è derivante unicamente dalla delibera del Consiglio Comunale del 27/03/2014 e cioè assunta dopo ben 9 anni di amministrazione oggettivamente dilettantistica. Da ultimo, si ricorda che l’attuale amministrazione ha tempestivamente approvato tutti gli strumenti di programmazione economico-finanziaria, rimediando anche ai ritardi commissariali in quanto al dicembre 2019 non erano stati ancora approvati, tra gli altri, né il PEG, ultimo dei quali risalente al 2017, né il rendiconto 18 né il DUP 20/22 così come non si era approvato il bilancio Lamezia Multiservizi anno 2018 che è il motivo, unico e vero, per il quale i revisori oggi ancora formulano i pareri negativi".

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