Lamezia Terme - “Nonostante le continue sollecitazioni nulla è ancora cambiato riguardo ai casi di avvelenamento sul territorio di Lamezia Terme, nonostante sia stato accertato che di fatto vengono distribuite polpette contente veleno in varie zone della città”. A d intervenire nuovamente sulla vicenda, Teresa Vescio responsabile del Dipartimento Ambiente e Agricoltura di FDI. la quale fa presente che "negli ultimi giorni si sono susseguiti almeno due casi di avvelenamento, l’ultimo avvenuto in via degli Itali e in seguito ad accertamento, il veterinario che si è recato sul luogo, ha stabilito che la morte è avvenuta per avvelenamento da sostanza lumachicida. Avete idea di cosa prova un cane al quale viene somministrata questa sostanza?? Credo di no! L’effetto è rapido, e si manifesta in circa 2-3 ore.
Si presenta una sintomatologia neurologica molto violenta: spasmi muscolari, convulsioni, opistotono (irrigidimento con iperestensione del capo e della colonna in un tipico atteggiamento “ad arco”), ipersalivazione, midriasi (pupille dilatate), tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), tachipnea (aumento della frequenza respiratoria), congestione o pallore delle mucose. La morte può avvenire per arresto respiratorio ed ipertermia. Nel caso in cui l’animale sopravviva alla fase acuta dell’intossicazione può verificarsi la cosiddetta “neurotossicità ritardata”, che provoca l’insorgenza di crisi convulsive a distanza di 15-30 giorni dall’assunzione del veleno. Ora mi chiedo - prosegue - esiste una qualsiasi ragione tale da spingere qualcuno a provocare una sofferenza così atroce a un povero cucciolo indifeso, che ha l’unica colpa di fidarsi dell’essere umano che senza scrupoli decide di togliergli la vita? E mi rivolgo anche a coloro che dovrebbero intervenire e continuano a rimanere inermi di fronte a tali atrocità: non credete che sia giunta l’ora di porre un freno a queste situazioni che sicuramente nulla hanno a che vedere con la civiltà? Sottolineo inoltre che è stato richiesto ai vigili urbani di segnalare agli organi competenti l’accaduto per la rimozione del corpo - conclude - che si trova da sabato ancora sul luogo in evidente stato di decomposizione”.
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