Lamezia, Feraudo (Idv) interviene su accuse a giudice De Grazia

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Lamezia Terme, 3 marzo – Il segretario regionale di Italia dei Valori Maurizio Feraudo interviene sulla vicenda che ha visto coinvolto il giudice Romano De Grazia. Feraudo dice di aver appreso “dagli organi di informazione che Romano De Grazia, alto magistrato in pensione e presidente del Centro Studi “Lazzati”, ha intrapreso azioni legali a sua tutela a seguito delle rivelazioni, apparse sulla stampa lo scorso 9 febbraio, che lo accusano di un episodio di presunta corruzione in atto giudiziario risalente addirittura a circa 20 anni addietro. Bene ha fatto - prosegue - ad affidare il chiarimento su una così scottante ed inquietante vicenda, che non può che destare incredulità e sconcerto in chi lo conosce e conosce il suo fermo e determinato impegno da sempre a difesa della legalità, alla Magistratura inquirente. Al contrario di chi, - prosegue - con l'evidente intento di gettare fango sulla sua persona, ha inteso affidare impropriamente le sue pesanti rivelazioni alla carta stampata. È evidente che l'intento che ha mosso il suo "accusatore" non è, proprio per la sospetta tempistica e per le modalità roboanti con cui l'episodio è stato portato all'attenzione dell'opinione pubblica, quello di fare chiarezza su una vicenda i cui contorni appaiono a dir poco grotteschi e paradossali, ma piuttosto quello di screditare e delegittimare il padre della legge n. 175 dello scorso 13 ottobre, approvata dopo un lunghissimo iter durato ben 17 anni e meglio conosciuta come "Legge Lazzati", che toglie ai delinquenti la possibilità di fare campagna elettorale”.

Secondo Feraudo “C'è, in questa triste vicenda, quanto basta affinché ciascuno, anche il più sprovveduto dei lettori, possa farsi il proprio convincimento sulle reali intenzioni che hanno mosso chi ha inteso portare oggi sulla stampa un'accusa grave per fatti che si sarebbero verificati nel lontano 1993. C'è, in questa triste vicenda, quanto basta per esprimere all'amico Romano De Grazia la vicinanza e la solidarietà mia e quella del Partito che ho l'onore e il dovere di rappresentare, anch'esso da sempre energicamente impegnato per l'affermazione e la difesa della legalità. Con l'auspicio che sappia trarre, da quanto accadutogli, la forza per riaffermare con maggiore grinta e incisività il suo impegno per una Calabria sempre più libera dai condizionamenti criminali e sempre più attenta e dedita ai temi della legalità e dello sviluppo. Un percorso che possiamo proseguire, condividendolo insieme, già da subito. Già dai prossimi imminenti appuntamenti che con Antonio Di Pietro terremo in Calabria”.

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