Lamezia: giornata Unità nazionale e Forze Armate, Cantafora: “Portiamo avanti bandiere del bene comune”

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Lamezia Terme – La storia, il ricordo dei tanti caduti in guerra e l’importanza del loro sacrificio per costruire una nazione e un paese libero. Hanno parlato ai bambini il sindaco Paolo Mascaro e il vescovo Luigi Cantafora nel loro discorso nel corso della cerimonia per le celebrazioni del 4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che, anche quest’anno, ha toccato sia Sant’Eufemia che Sambiase e, infine, Nicastro.

Davanti al Monumento ai Caduti su corso Numistrano, si sono radunate le associazioni combattentistiche e d’arma, la Croce Rossa, il vicesindaco Massimiliano Tavella, i consiglieri comunali e i rappresentanti delle Forze Armate, massime autorità militari e civili: presenti il colonnello Francesco Pavia, comandante del 30° Gruppo "Pegaso" in rappresentanza del comandante del 2° reggimento "Sirio", Colonnello Luigi Sambin, il comandante dei carabinieri di Lamezia, Pietro Tribuzio, il primo dirigente della Polizia Antonio Borelli, il tenente colonnello della Guardia di Finanza di Lamezia Terme Fabio Bianco, il comandante della Polizia Locale Salvatore Zucco.

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L’inno nazionale, l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro con la benedizione del Vescovo, hanno caratterizzato la cerimonia ma, soprattutto, i discorsi delle due massime autorità civili e religiose cittadine, quello del sindaco Mascaro e di monsignor Cantafora che, più volte, si sono rivolti ai piccoli studenti degli Istituti Maggiore Perri e del Don Milani che, accompagnati dai loro insegnanti, hanno partecipato alla celebrazione. “Questa giornata deve essere uno spunto per una riflessione più ampia: le tante vittime delle guerre passate - ha affermato il primo cittadino – sono cadute per creare un futuro migliore per noi e per questa nazione. Per voi – si è rivolto ai bambini - può essere solo un ricordo ingiallito sui libri di storia e, invece, deve rimanere sempre vivido il ricordo di quel sacrificio, il sacrificio di tanti che hanno lottato e anche perso la vita per darci un futuro diverso e per consegnarci, soprattutto, un paese libero”. Le guerre del passato, però, sono state anche lo spunto per una riflessione più ampia su ciò che accade quotidianamente nel mondo: “I martiri delle guerre – ha continuato il Sindaco – oggi hanno un altro volto: sono le vittime dei naufragi e delle guerre odierne che ci sembrano sconosciute. Tendete la mano ad ogni essere umano indipendentemente dal colore della pelle, del credo religioso e siate testimoni di un mondo diverso”.

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E ricordando il lavoro delle forze armate, Mascaro ha affermato: “Ogni giorno, le forze dell’ordine pagano un tributo per garantire a tutti noi la tranquillità e la pace, per questo dobbiamo onorare e rispettare la loro divisa che sia sempre esempio e simbolo”. “La vera comunicazione la fa la scuola – ha affermato poi il vescovo Cantafora – e se vogliamo cambiare Italia, dobbiamo partire proprio da lì. Che siate amanti della pace e della patria – ha continuato – per diventare cittadini migliori. Lamezia si costruisce insieme, senza differenze di bandiere e di età, solo con un unico obiettivo, il bene comune. Solo quelle bandiere – ha concluso – quelle del bandiere comune, sono ben accette”. Commosso, infine, l’intervento del presidente regionale delle famiglie cadute e dei dispersi in guerra, Colloca, che si è detto “felice, alla sua età, di essere presente e rendere onore, anche quest’anno, ai tanti caduti”.

Claudia Strangis

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