Lamezia, la denuncia delle opposizioni: "Comune fermo. Ci impediscono di lavorare"

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Lamezia Terme - "Ci viene impedito di svolgere la nostra attività di consiglieri di opposizione. Dal primo Consiglio comunale del 21 dicembre ad oggi, registriamo l'assoluta inattività sia dell'Assemblea che delle commissioni". Lanciano pesanti strali i consiglieri di opposizione del centrosinistra all'Amministrazione Mascaro e più ampiamente anche alla presidenza del civico consesso, convocando i giornalisti nella sede di Lamezia bene comune. Al tavolo dei relatori, Rosario Piccioni di Lamezia bene comune, Lucia Alessandra Cittadino di Nuova Era. Hanno condiviso l'iniziativa, anche se assenti, Aquila Villella del Pd ed Eugenio Guarascio sempre di Nuova Era. "Noi consiglieri di opposizione - ha tuonato Piccioni - non siamo messi nelle condizioni di lavorare. Non abbiamo nemmeno un luogo fisico all'interno del Comune dove poterci riunire. Io ho già protocollato 11 mozioni, ma registriamo molto ritardo e per questa città non è ammissibile. Ma - ha aggiunto Piccioni- al di là della stanza, il presidente del Consiglio comunale si è dimostrato inadempiente, senza avere nemmeno il garbo istituzionale di avvisarci. Ieri abbiamo avuto notizia della costituzione delle commissioni comunali ed è accaduto una cosa scandalosa. A parte i nostri gruppi, si sono costituiti ben 7 gruppi di maggioranza, quando le liste a sostegno di Mascaro erano solo due. Una vergogna, perché questo significa che il Comune viene gravato da oneri che derivano dalla troppa balcanizzazione. Ovvero, con la prolificazione di gruppi il Comune può avere un aggravio fino a 100mila euro in più all’anno. In tempi di crisi mi sembra vergognoso. Il sindaco deve spiegare queste scelte". E poi, dal punto di vista politico, Piccioni ha accusato il sindaco "di essersi presentato con liste civiche e invece è evidente che sono impegnati in campagna  elettorale col centrodestra. A partire da Zaffina che sostiene Scalzo e perde tempo a convocare il Consiglio comunale perché impegnato in campagna elettorale. Non è possibile lavorare in questa situazione, non è possibile aspettare la fine delle elezioni regionali".

Lucia Cittadino, da parte sua, ha stigmatizzo "la divisione del centrodestra, al contrario del centrosinistra che malgrado i nostri gruppi di appartenenza ci sentiamo uniti. Siamo compatti e vogliono lavorare per la città. Noi non vogliamo fare critiche sterili, ma vogliamo essere propositivi ma non siamo messi nelle condizioni di lavorare. Difficilmente - ha sottolineato la Cittadino - noi possiamo dare risposte ai nostri elettori, anche sul tema della sanità recentemente affrontato una commissione più snella rispetto alle 15 costituite avrebbe redatto un verbale e affrontato la questione in maniera più efficace". Insomma, un segnale di presenza da parte del centrosinistra, nonostante i numeri risicati in Consiglio ma finalizzato a far "pressione" e superare uno stato considerato di inerzia per una città che al contrario ha bisogno di uscire da una situazione di stallo.

A. C.

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