Lamezia: Le misure fiscali adottate dal Comune per il 2013

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Lamezia Terme - Il Comune di Lamezia in una nota comunica di “aver adottato  diverse misure fiscali: niente addizionale Irpef comunale per i redditi bassi, tassa sui rifiuti più bassa rispetto alle altre città calabresi ed esenzioni su Imu seconda casa”.

In particolare queste le misure:

Addizionale Irpef

L'addizionale Irpef è stata fissata allo 0,8% con esenzione per i redditi inferiori a 15.000 euro. Nel 2012 i redditi fino a 15.000 euro, che oggi sono esentati, avevano un’imposta pari allo 0,35%. Con la manovra così strutturata, su 39.049 contribuenti in città, 23.018 (corrispondenti al 58,95% dei contribuenti) risulteranno nella fascia di esenzione. L'imposta inoltre non è dovuta se il saldo a debito è inferiore ai 12 euro.

  • 11.073 (pari al 51,72% su un totale di 21.410) saranno i contribuenti con reddito da lavoro dipendente esentati dal pagamento dell'imposta. La cifra corrisponde circa ad uno stipendio mensile di lordo di € 1.250.
  • 7.910 (pari al 64,35% su un totale di 12.292) saranno i contribuenti con reddito da pensione esentati dal pagamento dell'imposta. 
  • 966 (pari al 69,70% su un totale di 1.386) saranno i contribuenti con reddito d'impresa esentati.

Tassa sui rifiuti.

Il Comune di Lamezia Terme non ha adottato la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e servizi che differenzia il prelievo fiscale, oltre che sulla base dei metri quadrati della superficie coperta dell'immobile, anche da altre variabili: per le famiglie sarebbe stata proporzionalmente legata ai componenti il nucleo familiare. Più la famiglia è numerosa, più sarebbe stata alta la tassa; per le imprese sarebbe stata legata alla tipologia di attività, con peso nella distribuzione del gettito molto maggiore rispetto alla Tarsu. Ad esempio: per un Ristorante o Pizzeria di 300 mq la Tares sarebbe costata al ristoratore 7.497,90 euro. Quindi circa il triplo dell'anno 2012! Di contro la Tarsu applicata dal comune rimane pari a 2.040 euro. un'attività di Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, etc. con 100 mq di superficie avrebbe pagato di Tares  2.760,30 euro contro i 680 euro di Tarsu applicata dal nostro comune. Cioè avrebbe dovuto pagare circa il quadruplo rispetto a quanto dovuto per il 2013! Paradossalmente altre tipologie di attività avrebbero invece beneficiato dell'applicazione della Tares. Ad esempio: Banche ed istituti di credito per 500 mq avrebbero pagato di Tares 1.002,00 euro contro i 2.235 euro che pagano oggi di Tarsu. Il mantenimento della Tarsu in vigore fa sì che si mantengano anche tutte le esenzioni e le agevolazioni previste dal nostro comune per diverse tipologie di soggetti: si applica la tariffa ridotta del 50% nei seguenti casi nel caso di unità immobiliari occupate da una sola persona con reddito di pensione minima; nel caso di unità immobiliari che siano tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso discontinuo; nel caso di unità immobiliari ubicate in zone non servite dal servizio di raccolta (con cassonetti oltre 500 metri); i nuclei familiari iscritti all’Aire. Si applica la tariffa ridotta del 30% nei seguenti casi: qualora nel nucleo familiare sia presente un soggetto disabile. Si applica l’esenzione totale: se l'immobile è posseduto da pensionati, in cui il reddito complessivo dell'intero nucleo familiare non sia superiore al doppio del minimo della pensione Inps; alle giovani coppie per i primi 6 anni dal matrimonio con reddito Isee inferiore a € 10.000; agli invalidi di guerra; agli invalidi sul lavoro. 

L'Imu sugli immobili sulle seconde case è pari all’1,60 %. Il comune ha previsto che nel caso in cui la seconda casa (e relative pertinenze), sia concessa in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado (figli o genitori) che la utilizzano come abitazione principale, limitatamente alla seconda rata dell'imposta municipale propria, la stessa è equiparata all'abitazione principale. 

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