Lamezia, M5S: "Psc sempre più compromesso da interessi particolari, serve identità urbana"

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Lamezia Terme - Il Psc (piano strutturale comunale), dopo diverse riunioni saltate e tante polemiche su più fronti politici, non è ancora approdato nell'aula del consiglio comunale per la sua approvazione. Il Movimento 5 stelle di Lamezia, con un intervento sul suo blog ne esprime parecchie perplessità, parlando di un nucleo "intorno al quale si sono coagulati in tutti questi anni di lenta gestazione gli interessi più disparati dei peggiori potentati politici ed affaristici, non solo lametini".

Lo dimostrano - proseguono ancora - i ritardi, le retromarce, gli stop and go di questi anni trascorsi invano e lo conferma il fatto che, pur mancando ancora la quadra sui principali punti fermi su cui trovare un accordo sia in Giunta che in Consiglio Comunale, l’ingegnere Crocioni  il progettista incaricato nel 2010 e dimessosi poi nel 2014 in disaccordo con le proposte di modifica apportate al Piano stesso, ci tiene ad intervenire pubblicamente per riaffermarne il valore in termini di pianificazione del territorio e per perorarne, dopo due anni e mezzo dall’adozione farlocca, l’approvazione definitiva.

"Continuità con il recente passato"

In una sorta di continuità con il recente passato e con qualche innovazione intelligente e mirata a renderlo più digeribile ai più dal Sindaco Mascaro e dalla dimessa assessore Scavelli, secondo il professor Crocioni i consiglieri comunali, con senso di misura e responsabilità, potranno ora mettere da parte gli estremismi ed approvare il nuovo strumento urbanistico capace di portare, secondo lui, Lamezia davanti a tutte le altre città calabresi. E via a sciorinare pregi e virtù di un PSC mai effettivamente nato e già rinnovato in modo intelligente, che tiene conto dei rischi sismici ed idraulici della città e tutela in modo ragionato i beni presenti nei centri storici, come più volte da noi richiesto.

"Ombra di interessi particolari su Bastione di Malta, Abbazia Benedettina e Terme di Caronte"

Peccato però che solo qualche ora prima, oltre al nostro intervento di denuncia sull’assenza di linee strategiche adeguate in tema di mobilità e trasporti intermodali, anche la professoressa Stefania Mancuso, docente all’Unical e coordinatrice dell’ultima campagna di scavo archeologico a Terina, ha denunciato pubblicamente l’ombra di interessi particolari su quella vasta area di interesse culturale che dal Bastione di Malta passa per Terina e l’Abbazia Benedettina  e giunge fino alle Terme di Caronte che, a quanto pare, il novello PSC non riesce a tutelare adeguatamente. I vincoli proposti per le zone limitrofe agli scavi non vanno giù a molti e mentre la politica prende e perde tempo, intorno all’area di Sant’Eufemia Vetere sorgono sempre più nuove abitazioni, mentre le aree di questo grande parco archeologico restano chiuse ed interdette ai visitatori, a parte qualche serata dedicata alla movida". 

Nonostante le buone intenzioni del professor Crocioni ed i suoi auspici di mezza estate - aggiungono ancora i pentastellati - lo scenario politico ed istituzionale rimane però sostanzialmente immutato e le possibilità che si intravedono all’orizzonte non prefigurano nulla di buono né per la città né per la sua comunità. Ci ritroveremo nelle prossime settimane ad assistere ancora a discussioni sottotraccia, a balletti vari da parte di tanti consiglieri comunali e a mal di pancia a destra ed a sinistra, col rischio evidente che dopo aver stravolto la prima stesura del Piano con il maxiemendamento del febbraio 2015, la montagna partorisca un altro piccolo topolino.

Riuscirà davvero, a breve, il professore Crocioni a trovare soddisfazione alle sue aspirazioni ed a firmare la versione definitiva del Piano? Riuscirà il sindaco Mascaro, che ad oggi gode in Consiglio anche del supporto del Partito Democratico, a mettere un punto fermo almeno a questo impegno assunto in campagna elettorale? Riusciranno i Consiglieri comunali dei diversi schieramenti a trovare una sintesi che vada oltre le logiche clientelari e che possa dare alla città uno spiraglio di sana capacità di pianificazione e di governo di questa martoriata città?

"Lamezia ha bisogno di trovare la sua identità urbana"

Visti gli antefatti ne dubitiamo fortemente, anzi siamo convinti appunto che in una situazione del genere il rischio di fare sempre peggio sia davvero elevato. Da parte nostra continuiamo a rivendicare l’adozione di un Piano Strutturale che sia capace di definire una visione chiara e condivisa dello sviluppo della città, con regole certe e uguali per tutti, evitando a chiunque di avallare scelte e concessioni di tipo clientelare a seconda della localizzazione e della tipologia degli interventi.
Il nostro territorio, ampiamente devastato nei decenni passati, ha necessità in primo luogo di trovare una sua identità urbana, per cui più che pensare a tutelare gli interessi particolari di questo e di quello il nuovo strumento urbanistico dovrebbe tenere conto solo ed esclusivamente degli interessi generali della città, del suo assetto futuro, delle sue prospettive di sviluppo economico, della capacità di tutelare e valorizzare i beni comuni di questa comunità: il territorio, i centri storici, l’ambiente, la costa, l’acqua ecc. .

Sicurezza sismica ed idrogeologica, mobilità diffusa su tutto il territorio comunale, ecosostenibilità dei futuri interventi produttivi, ed ancora interventi di ricucitura dei tanti insediamenti diffusi sul territorio comunale (molti dei quali ancora in tutto o in parte abusivi), azioni di rigenerazione delle tante periferie sparse e misure stabili e definitive di valorizzazione delle aree a valenza ambientale e culturale (come i parchi urbani, la costa, le terme, gli scavi archeologici e le tante emergenze storico-architettoniche), è ciò di cui la città ha realmente bisogno". 

Comunque si concluda la questione e con essa anche l’amministrazione Mascaro, che dipende sostanzialmente dall’esito della Commissione di Accesso che indaga in Comune per verificare eventuali infiltrazioni di tipo mafioso - concludono infine - questo PSC rimarrà per sempre un atto fortemente compromesso da interessi particolari e non pensato invece nell’interesse generale del buon governo della città, e di questo anche il professor Crocioni dovrà prima o poi farsene una ragione, e magari renderla pubblica". 

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