Lamezia, Migliore: Sì al Referendum sarà avvio di una trasformazione profonda

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Lamezia Terme - “Il quattro dicembre non sarà la tappa finale di una corsa contro il governo Renzi, ma l’avvio concreto di una trasformazione profonda, e non di uno stravolgimento, della carta costituzionale e del Paese”. Il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, che ha incontrato a Lamezia Terme un’assemblea di iscritti al Pd, sintetizza così, a poco più di un mese dalla dead line, la battaglia referendaria per il Sì. E lo fa dichiarando la consapevolezza di essere in una parte d’Italia, il Sud, dato dai sondaggi come apertamente schierato a favore del No e in cui a remare contro sono anche, ha ribadito più volte, personalità politiche che la riforma l’hanno votata per poi disconoscerla.

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Ecco perché nell’incontro avvenuto nella sede storica Primerano, affiancato dal consigliere regionale Tonino Scalzo, dal parlamentare Sebastiano Barbanti, da Anna Rita Leonardi, dirigente nazionale del Pd e dalla coordinatrice di circolo Giovanna Viola, l’esponente di governo ha preferito, più che passare a settaccio i passaggi chiave dell’articolata riforma Boschi-Renzi, chiarire alcuni aspetti preliminari per raggiungere quella parte di elettorato, ma anche di parterre politico che, ha chiarito, vede questo referendum come un modo per defenestrare Renzi. Come, ad esempio, Bersani e D’Alema a cui Migliore ha mandato a dire che forse il loro reale problema è quello di non essere riusciti a realizzare ciò che, invece, la generazione politica di Renzi ha fatto. Per il sottosegretario l’attuale governo “è stato quello più di sinistra degli ultimi trenta anni”, l’unico che abbia prodotto politiche attive sul terzo settore, sul welfare, il lavoro  e nel sociale.

Per il deputato Barbanti sarebbe assurdo se il Sud si comportasse così come prospettano i sondaggi visto che sarebbero diversi i passaggi della riforma che avvantaggiano proprio i territori meridionali, mentre il consigliere Scalzo ha accusato coloro che hanno votato la riforma e ora fanno campagna per non votarla di adottare solo strategie di tipo politico, invitandoli a fare valere le loro aspirazioni personali nei prossimi congressi del partito.  Per Anna Rita Leonardi proprio per vincere questo tipo di resistenze i democratici non devono abbandonare il confronto e continuare a creare occasioni di incontro.

Tiziana Bagnato

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