Lamezia, Mtl: Ius Soli, dibattito su aspetti legislativi e impatto sociale

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Lamezia Terme – Alla ribalta della cronaca politica da anni ma in particolare nell’ultimo periodo, lo Ius Soli è stato argomento di discussione, intesa come confronto, nel secondo degli appuntamenti organizzati dal circolo lametino di Mtl, nell’ambito del ciclo d’incontri “Il mondo che cambia”. E se il mondo cambia, non si può non parlare d’immigrazione che, piaccia o no, è un fenomeno che ci tocca da molto vicino, sia per questioni geografiche, che politiche, che culturali. Questa sera la relatrice dell’incontro, l’avvocato Giovanna Rizzo, ha dato una visione completa dell’argomento, passando dagli aspetti legislativi all’impatto sociale. Proprio per la complessità e la delicatezza dell’argomento e i così tanti settori che abbraccia, l’avvocato è partita dall’evoluzione della migrazione che ha fatto divenire l’Europa, da centro di emigrazione, a meta di flussi migratori. Qui si inserisce il ruolo dell’Italia, “che si adatta – ha spiegato l’avvocato – creando un sistema di asilo politico e di accoglienza. Sistema di accoglienza - ha specificato – che si fonda su un rapporto di reciprocità fondamentale: sì all’accoglienza ma purché si rispettino le leggi”. Altro discorso è l’ottenimento della cittadinanza.

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Qui si innescano altre polemiche proprio perché, poco più di un mese fa, la Camera dei deputati ha approvato il testo del disegno di legge, con 310 sì, 66 no e 83 astenuti, tra i quali comparivano anche i deputati del M5S, con la quale si modifica la trasmissione della cittadinanza per “ius sanguinis”, ovvero per trasmissione diretta dai genitori ai figli, con lo “Ius Soli”, ovvero il diritto del suolo, “l’acquisizione della cittadinanza – ha spiegato l’avvocato Rizzo - come conseguenza del fatto di essere nato sul territorio”. Il ddl, dopo l’approvazione della Camera in prima battuta, passerà all’esame del Senato e le polemiche per come è strutturato non sono mancate, perché va a toccare la categoria dei minori, “che – ha spiegato l’avvocato – sono circa un milione”. Polemiche che hanno acceso ulteriormente un già infuocato dibattito politico che vede contrapposte due diverse visioni della questione: “perché – ha commentato la Rizzo – se da un alto c’è chi la considera come una condizione naturale per chi nasce o vive in Italia da molto tempo, altri la considerano una svendita della cittadinanza o dell’identità culturale italiana”. Secondo la proposta della riforma, due sono le possibilità: lo “ius soli temperato”, che ancora la cittadinanza al permesso di soggiorno di lungo periodo di uno dei due genitori, mentre l’altra è lo “ius culturae”, cioè lo svolgimento di un percorso scolastico o di studi per il minore. “Qualunque sia la posizione politica che si intende assumere – ha commentato la Rizzo – rimane il fatto che il flusso migratorio sia imponente e che debba essere sicuramente gestito.

È un fenomeno connaturato e intrinseco all’uomo - ha aggiunto – e bisogna tenere conto che non si parla solo di numeri ma di persone”. Come ogni argomento, ci sono i pro e i contro, le due facce della stessa medaglia: “esistono costi e problemi derivanti dall’immigrazione – ha affermato - ma esistono benefici, oltre allo scambio multiculturale, infatti, c’è il finanziamento delle pensioni, l’incremento demografico, le riserve di manodopera. Il flusso migratorio deve essere regolato: no all’eccessivo permissivismo e no all’eccessiva intolleranza. La politica deve impegnarsi a fissare regole bene precise e chiare, facendo rimanere sul territorio coloro che hanno il diritto di rimanere e non chi viola le regole. E l’Italia non deve essere considerata una frontiera dell’Europa e bisognerebbe – ha concluso – ridistribuire il flusso migratorio”. MTL comunque, attraverso i suoi due esponenti, Fernando Isabella e il presidente e consigliere comunale Massimo Cristiano, ha ribadito la posizione del partito, che rimane “contraria all’immigrazione irregolare, ai flussi fuori controllo”. Il loro sì va “agli immigrati di origine certa, che fuggono dalle guerre dei quali però – aggiungono – dobbiamo accertarne la provenienza. La nostra priorità – hanno ribadito - rimangono i lametini e, solo in seconda battuta, - hanno concluso - si può pensare all’accoglienza di qualcun altro”.

 C.S.

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