Lamezia, Nuovo Cdu: “Società sportive consegnino per protesta titoli ai commissari”

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Lamezia Terme - “Perché le società non consegnano per protesta, simbolicamente (o non), i titoli di proprietà ai commissari prefettizi del Comune?”. Questa la “provocazione” lanciata da Giancarlo Muraca e da Giuseppe Muraca, rispettivamente coordinatore e presidente del Nuovo Cdu cittadino. “La chiusura dei campi sportivi, del Palazzetto dello sport, delle palestre scolastiche – scrivono in una nota i due esponenti del partito - e i continui intoppi e problemi che il Comune ha creato alle società sportive in questo anno, hanno causato enormi danni economici alle stesse società sportive per la mancanza di sponsor, di tifosi al seguito e per le spese aggiuntive dovute agli spostamenti della squadra in altre città e, inoltre, difficoltà tecniche dovute alla mancanza di strutture per allenarsi e giocare. Tutto questo ha portato, tutte le squadre lametine, ad avere risultati diversi e lontani dagli obiettivi fissati ad inizio anno. Ogni giorno, purtroppo, si annuncia che qualche società sportiva getta la spugna e dichiara di non iscriversi il prossimo anno ai vari campionati. Forse, qualcuno non si rende conto del danno economico, sociale e culturale che si viene a creare in questa città, se ancora non vengono risolti questi problemi tecnici (apparentemente banali) da parte del Comune”.

“Tutte le società sportive – si legge ancora nella nota - sia pur piene di volontà e decise a lottare, sono in grande difficoltà e non possiamo nemmeno biasimarle se rinunciano a continuare il prossimo anno, ma noi non possiamo subire in modo passivo. Qualcosa dobbiamo smuoverla. Le varie Leghe sportive, il Coni, il prefetto, ma anche il ministro dello Sport e degli Interni si dovrebbero preoccupare a questo punto. Certo i commissari, ma anche chi li ha nominati e chi si ostina a mantenerli in carica, si dovrebbe fare un esame di coscienza e risolvere almeno questi problemi. E poi, dai documenti che motivano la proroga allo scioglimento, leggiamo che i commissari sono stati mandati appunto per questo motivo e non perché siamo un paese mafioso. E allora che dobbiamo fare: ridiamo o piangiamo?”

“Chiudere e dire sempre no è facile – concludono - ma loro devono risolvere i problemi. Sono pagati per questo. Gli stipendi dei prestigiosi ed esperti commissari e dei preparati dirigenti sarebbero meritati e sacrosanti se almeno dimostrassero di affrontarli questi problemi, altrimenti, meglio lasciare i loro posti ad incompetenti e i loro soldi sarebbe molto meglio spenderli nello sport, nella cultura e nella soluzione degli altri problemi dei lametini, che erano tanti sedici mesi fa, ma che ora sono aumentati a dismisura”.

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