Lamezia, Patto sociale su vicenda ospedale: "Urgenti investimenti in sanità"

Foto-Fernando-Nucifero_9dc11_ddc54_7d8c2_b6a74.jpgLamezia Terme - Fernando Nucifero del direttivo del movimento civico lametino Patto Sociale pone l’attenzione “su un eventuale episodio di errore medico di cui sarebbe stata vittima presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme una donna di età molto avanzata. Apprendiamo, infatti, evidenzia Nucifero, per come raccontato alla stampa dal figlio della signora in questione, che la stessa dopo una caduta in casa veniva trasportata dal 118 al pronto soccorso del locale nosocomio dove le veniva diagnosticata la rottura del femore della gamba destra e, quindi, ingessata”. 

“Tornata a casa, in piena notte la donna – aggiunge - sempre secondo quanto riferito dal già citato familiare agli organi d’informazione, ha iniziato ad avvertire dolori lancinanti nel punto interessato dalla rottura del femore e solo in quel momento si è resa conto che l’ingessatura era stata effettuata alla gamba sbagliata, e cioè alla sinistra. L’anziana, pertanto, faceva ritorno all’ospedale di Lamezia Terme per una nuova ingessatura, stavolta all’arto destro, che, ancora una volta, a parere del medico curante e del fisiatra della donna risultava non correttamente espletata”. 

“E’ notizia ultima, aggiunge Nucifero, che Il commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, generale Antonio Battistini ha disposto l’apertura di un’indagine interna volta a raccogliere ogni elemento utile a fare chiarezza sulla vicenda che, conclude, l’esponente di Patto Sociale, se venisse accertata sarebbe fatto grave e inaccettabile in quanto impensabile che ai giorni nostri nella sanità pubblica si possano riscontrare situazioni così paradossali e sicuramente evitabili”. “Sanità pubblica lametina e calabrese che, in ogni caso – conclude - necessita di urgente sviluppo con investimenti importanti diretti a garantire a tutti i cittadini la prestazione di quei servizi essenziali che allo stato attuale sono svuotati, tra le altre cose, per carenza d’organico, strutture, macchinari e posti letto”. 

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