Lamezia, Piccioni: "Persone positive transitate negli uffici comunali, effettuare sanificazione"

rosario-piccioni-2017-11102017-175219_61bdc_f3ce2.jpgLamezia Terme - "La chiusura per sanificazione di alcune importanti strutture pubbliche della nostra città, il Tribunale, la sede Inps, il Centro regionale di neurogenetica, e di un’attività privata, oltre a quelle già effettuate in alcuni istituti scolastici grazie al lavoro scrupoloso e attento dei dirigenti scolastici, sono un ulteriore segnale del fatto che la cosiddetta seconda ondata sta chiaramente colpendo la nostra città". È quanto chiede il consigliere Rosario Piccioni. "L’ho detto in passato e lo ribadisco - aggiunge - ancora una volta: il virus non guarda in faccia nessuno e non fa differenze. Chiunque, nessuno escluso, può essere contagiato. Per questo bisogna ribadire fino alla noia un concetto fondamentale: chi risulta positivo non è un untore ma è una persona che in questo momento ha bisogno di sentire calore e affetto e non critiche e maldicenze. Nessuna caccia all’untore, dunque, nessun allarmismo ma comune assunzione di responsabilità da parte di tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini. Come trapela da ambienti comunali, alcune delle persone risultate positive o contatti di persone risultate positive, nei giorni scorsi, si sarebbero trovati a transitare o comunque ad avere contatti all’interno delle strutture comunali. Come mai, in via preventiva, non sono state immediatamente chiuse queste strutture e attivate le procedure per la sanificazione degli ambienti, come previsto dai vari protocolli? Il Comune di Lamezia è zona franca rispetto a quanto sta avvenendo ormai a ritmo quasi giornaliero nelle altre strutture pubbliche e private? Chiediamo al Sindaco di  fare chiarezza su questo aspetto nell’interesse sia di tutti i cittadini, sia dei dipendenti comunali e di quanti transitano negli uffici per i vari servizi".

Più in generale, prosegue Piccioni "da parte di tutti i cittadini in questa fase si percepisce l’assenza dell’amministrazione comunale. La città sembra in balia di se stessa. E’ evidente che non basta un approccio burocratico a una situazione emergenziale che stravolge la vita delle persone e di un’intera comunità. In un momento così complicato, il Sindaco deve rappresentare il punto di riferimento di tutta la città per quanto riguarda gli aggiornamenti sulla situazione epidemiologica, così come sta avvenendo negli altri Comuni. La comunicazione da parte delle istituzioni gioca un ruolo decisivo e vitale. Negli ultimi giorni la comunicazione è invece pressoché inesistente. L'informazione è fondamentale anche per fermare quel disdicevole chiacchiericcio, che viaggia via whatsapp o via social, che finisce per esasperare ancora di più persone che già si trovano in una situazione di profondo disagio. Una caccia all’untore che fa male non solo a chi è colpito, ma che genera confusione e panico senza produrre alcun risultato in termini di prevenzione e contenimento del contagio. Siamo certi che Lamezia riuscirà ad affrontare anche questa sfida se tutti, anche questa volta, faremo la nostra parte fino in fondo, rispettando le norme di prevenzione e dimostrando di essere “comunità” in particolare verso le persone e le realtà colpite dal contagio".

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