Lamezia, regionalismo differenziato: incontro “Il Mezzogiorno e la Calabria di fronte a scadenze drammatiche”

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Lamezia Terme - E’ stato incentrato sulla proposta di legge inerente il cosiddetto regionalismo differenziato l’incontro intitolato “Il Mezzogiorno e la Calabria di fronte a scadenze drammatiche” voluto da tre realtà associative dell’area centrale della regione ovvero “Lamezia Insieme” con presidente Rosario Piccioni, “Progressisti per Vibo” con presidente Antonio Lo Schiavo e “Cambiavento Catanzaro” con presidente Nicola Fiorita. Previsti anche due relatori esterni, Mimmo Cersosimo e Tonino Perna, entrambi trattenuti da seri motivi familiari o di salute, come spiegato da Gianni Speranza che insieme al vescovo Cantafora ha curato la parte introduttiva.

Nonostante gli impedimenti, rimaneva forte la necessità di aprire il dibattito sulla proposta di legge, il cui iter, come chiarito da Lo Schiavo, si è fortunatamente inceppato prima dell’effettiva approvazione, attraverso la quale Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna chiedono allo Stato “funzioni e competenze aggiuntive” che si esplicano principalmente nella gestione del proprio gettito fiscale il quale sarebbe trattenuto per l’80% dalle stesse regioni, senza ripartizione del residuo fiscale sul territorio nazionale come previsto dalla Costituzione, a garanzia della parità di diritto a servizi di medesimo livello per tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza.

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Essendo il gettito fiscale del Veneto circa doppio rispetto a quello della Calabria, ne deriverebbe un inevitabile divario nella qualità di servizi elementari come l’Istruzione e la Sanità, con stipendi più alti per il personale impiegato nelle regioni “ricche”, e la possibilità paventata di non poter neppure accedere a cure mediche nelle suddette regioni a meno di un cambio di residenza. La legge, che a quanto pare rischiava di passare nel silenzio accondiscendente del governo leghista, prevedeva anche alcune clausole particolari che ne determinavano l’irrevocabilità salvo l’accordo da parte delle regioni interessate – cui fra l’altro vorrebbero aggiungersi presto anche il Piemonte e la Liguria. Ne tratta ampiamente il libro di Gianfranco Viesti “La secessione dei ricchi” scaricabile gratuitamente direttamente dal sito di Laterza.

“In realtà di secessione non si tratta – chiarisce Fiorita- ma di qualcosa di peggio: la legge mira da introdurre una discriminazione istituzionalizzata che colpisce a seconda di dove si nasce e di dove si vive. Una discriminazione fatta di soldi, risorse, inganni.” Anche Piccioni esprime la propria preoccupazione parlando di un “velvet divorce”, un distacco attutito, senza rumore, a causa del quale “rischiamo di trovarci in un paese che non è quello che conoscevamo, un paese che discrimina”. Dunque un paese con una grossa mobilità a solo appannaggio dei ricchi, con i giovani in fuga verso il nord produttivo, cosa che potrebbe ridurre il meridione a semplice luogo di villeggiatura per pensionati padani. Ospiti dell’evento i giovani impegnati nella “ciclostaffetta per la pace” provenienti da Roma e facenti parte del gruppo che sta raccogliendo le firme per la candidatura al Nobel per la Pace alla comunità di Riace, firme che sono attualmente più di 100.000. Fra i firmatari 3000 docenti universitari, 1300 associazioni, solo 15 deputati o ex deputati della Repubblica.

Giulia De Sensi

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