Lamezia: Speranza su Icom, “tutto rinviato al 24 aprile”

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Lamezia Terme – Ritorna a parlare del caso Icom il sindaco Gianni Speranza - che ha indetto una conferenza stampa per aggiornare gli organi di informazione degli ultimi sviluppi sul contenzioso tra la società che fa capo all’imprenditore Floriano Noto e il comune di Lamezia Terme.

La vicenda, che si protrae ormai dal 2002 e che riguarda la mancata realizzazione del centro commerciale “Borgo Antico”, ha portato ad un alternarsi continuo di provvedimenti e ricorsi sino alla stima di circa 20 milioni di euro per risarcire i danni causati all’imprenditore Noto. Sul caso, il sindaco Speranza si era espresso per l’ultima volta sia in conferenza stampa che al consiglio comunale, aprendo ad un'ipotesi di transazione tra le parti, ma non era ancora entrato nei dettagli. All’incontro di oggi Speranza ha voluto portare alla luce questioni che ancora non erano state rese note, sia perché il 24 aprile è prevista una nuova sentenza del TAR e poi perché l’Amministrazione si trova ormai al termine del suo mandato.

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Un primo punto riguarda la compravendita dei terreni, ossia la proposta iniziale fatta del comune, all’interno del piano strutturale di valorizzare i terreni disponibili in località Stretto garantendo una cifra annuale alla società Icom su ipotesi ventennale. Al rifiuto della società per motivi fiscali, il comune di Lamezia aveva allora optato per un'altra soluzione, cioè quella di vendere un bene comunale alla Cassa Depositi e Prestiti per dare ad Icom quanto gli spettava in un’unica soluzione a prezzo di mercato, ma con tempi molto lunghi, cosa che Icom non approvava, non raggiungendo infine un accordo.

“E’ tutto agli atti del comune – precisa Speranza – e i vari tentativi fatti sono stati vani. La vicenda ha inizio nel 2002 ma io posso ritenermi responsabile solo di quanto è accaduto dal 2005, ossia dall’inizio del mio mandato, in merito al diniego giudicato illegittimo dal Tar, quando  nella conferenza di servizi sulla concessione edilizia, l’esito anche se ancora non definitivo fu pubblicato sul BURC come concluso”.

Il sindaco Speranza ci tiene a precisare per l’ennesima volta il perché della scelta all’epoca dei fatti: “Se abbiamo preso questa decisione è stata perché all’inizio del mio mandato, dopo un precedente scioglimento comunale, la cittadinanza chiedeva trasparenza. Ho fatto quello che mi hanno chiesto tutte le categorie di settore, i commercianti per non essere danneggiati e anche i politici in carica allora”.  E in attesa della sentenza del 24 aprile il sindaco ha concluso: “mi auguro che venga fatta giustizia attraverso un esame oggettivo dei fatti, ad ogni modo il comune farà un esposto alla Corte dei conti in merito al diniego giudicato illegittimo”.

A. R.

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