Pandolfo: Forum PD "Giovani per Lamezia" a sostegno cittadinanza italiana a Patrick Zaki

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Lamezia Terme - L’altro ieri, al Senato, su proposta del Partito Democratico è stato approvato un ordine del giorno unitario, senza nessun voto contrario, con cui si chiede al nostro governo di concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. “Finalmente una bella notizia – commenta Antonio Pandolfo del Forum PD “Giovani Per Lamezia” - e un bel segnale politico che dice che l’Italia è contro le torture e siamo tutti uniti contro le dittature. Patrick Zaki 29 anni ricercatore presso l’università di Bologna, da oltre un anno prigioniero nelle carceri egiziane, non per un crimine ma per quello che è: un’attivista per i diritti umani, non per essere colpevole di qualche reato, ma per quello che rappresenta: una voce dissenziente contro il regime militare del generale al Sisi. Dall’8 febbraio 2020 Patrick Zaki viene detenuto in regime di custodia cautelare fino a data da destinarsi, senza un processo e senza alcuna prova, ma in base alla falsa accusa di aver incitato al terrorismo attraverso alcuni post sui social network.  Zaki, insieme ad altre decine di migliaia di oppositori politici, è imprigionato e torturato per un’idea: perché si batte per la libertà e l’uguaglianza del suo popolo. Incarcerato dallo stesso regime responsabile di aver seviziato e ucciso il nostro Giulio Regeni e che da cinque anni impedisce che venga alla luce la verità su quell’omicidio. Ma in Egitto, un paese in cui i militari controllano tutto ed in cui si può essere arrestati innocenti, anche un semplice studente di 29 anni fa paura al regime, perché mostra a tutti che si può alzare la testa e chiedere democrazia. Per questo i governanti egiziani fanno di tutto per soffocare la sua voce, per questo ogni 45 giorni il tribunale del Cairo annuncia il rinnovo della custodia cautelare”.

“L’attribuzione della cittadinanza italiana - sostiene - consentirà alle richieste di scarcerazione provenienti dal nostro paese di avere una maggiore forza, non potendo essere rimandate al mittente, dall’Egitto, con l’argomento, peraltro pretestuoso, che Zaki è cittadino egiziano e che quindi né l’Italia né la comunità internazionale possono intromettersi in una vicenda interna. La battaglia culturale e politica portata avanti dal Parlamento per riportare Patrick Zaki in Italia potrà essere vinta, se in quella prigione ci sarà un cittadino italiano ed europeo. Come affermato dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, che ieri, a novant’anni e nonostante il covid, si è presentata nell’aula per sostenere l’iniziativa, il Partito Democratico sarà sempre presente quando si parla di libertà e per lottare quando un innocente è in prigione. Il messaggio arrivato ieri mobilita tutti, supera muraglie e filo spinato, Patrick Zaki libero, libertà e giustizia per l’Egitto.Noi giovani del Pd ci siamo”.

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